FIRENZE – Sono 84 i cittadini toscani che quest’anno hanno ricevuto la “Stella al Merito del Lavoro” nel corso di una manifestazione organizzata dalla Prefettura nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.
Fra questi anche tre residenti nel "nostro territorio". Elisabetta Matrigali (Impruneta, lavora nel settore del credito alla Banca Nazionale del Lavoro – BNP Paribas); Daniela Nepi (Greve in Chianti, lavora alla Salvatore Ferragamo Spa); Rino Rappuoli (Castelnuovo Berardenga, lavora alla GSK Vaccines a Siena).
L’onorificenza viene conferita tradizionalmente il Primo Maggio dal Presidente della Repubblica a coloro che si sono distinti per qualità professionale, per i miglioramenti che hanno apportato all’attività quotidiana della propria azienda o per gli insegnamenti che hanno saputo trasmettere ai colleghi più giovani.
“La cerimonia di oggi vuole essere un momento autentico – ha sottolineato il prefetto Laura Lega nel suo intervento – in cui l’intera comunità toscana si stringe attorno ai suoi insigniti. Donne e uomini che hanno alle spalle storie diverse, ma tutte caratterizzate dal grande impegno profuso nelle proprie attività, dal senso del dovere e di responsabilità. A loro va il nostro plauso e l’invito a seminare sul territorio, soprattutto tra i ragazzi e nelle scuole, i valori di cui sono stati interpreti nella propria vita professionale”.
Il prefetto ha quindi ricordato il significato del Primo Maggio: “La Costituzione pone il lavoro al centro della nostra vita repubblicana, ha detto, e il lavoro è elemento di coesione sociale che genera democrazia, è diritto ed è dovere. L’uno non vive senza l’altro”.
Quindi Lega ha ricordato l’opera di bilanciamento svolta dai prefetti nella risoluzione delle numerose dinamiche in ambito aziendale per trovare il punto di equilibrio tra esigenze diverse.
Si è poi soffermata sulle questioni più attuali, come la disoccupazione giovanile e quella degli over-cinquanta, il precariato, il caporalato e in modo particolare la sicurezza nei luoghi di lavoro.
”Nonostante una legislazione rigorosa ed il particolare impegno delle istituzioni, qui più attive che altrove – ha affermato – la nostra regione, nel confronto tra i dati del primo trimestre 2019 e quelli del 2018, ha registrato un incremento di incidenti sul lavoro. La crisi economica si sta infatti facendo sentire soprattutto sui segmenti più fragili ed esposti del mondo del lavoro. Per questo occorre un ulteriore scatto di responsabilità da parte di tutti: imprese e lavoratori, istituzioni ed organizzazioni sindacali, con il concorso attivo della società civile”.
E qui il prefetto ha puntato su tre obiettivi da perseguire: rendere conveniente la legalità in materia di sicurezza del lavoro; investire di più nella formazione mirata e capillare ed implementare i controlli effettivi e non più solo formali.
“Il mondo del lavoro sta cambiando – ha concluso Lega – l’automazione è uno scenario attuale non più futuribile e questo ci metterà di fronte a ulteriori trasformazioni. Dobbiamo comprendere i mutamenti della nostra società, li dobbiamo governare e non subire, con fiducia nel futuro, avendo sempre chiaro che la dignità del lavoro è la dignità delle persone”.
Dopo il prefetto, hanno preso la parola il sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, il direttore dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, Antonio Zoina, il console regionale della Federazione Maestri del Lavoro, Massimo Tucci, il presidente del Gruppo Toscano Cavalieri del Lavoro, Piero Neri e il presidente regionale dell’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani – ANLA, Fiorenza Ciullini.
In sala erano presenti i prefetti toscani, i sindaci dei comuni di residenza degli insigniti, le autorità civili e militari e i familiari dei premiati.
Si è passati quindi al conferimento delle onorificenze da parte dei prefetti della Toscana e dei sindaci (o di rappresentanti delle giunte comunali) dei comuni di residenza degli insigniti.
La Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri dell’Arma dei Carabinieri, diretta dal luogotenente Ennio Robbio, ha accompagnato la cerimonia suonando, oltre l’Inno di Mameli e l’Inno d’Europa, una marcia tratta dall’“Ernani” di Giuseppe Verdi.
di Redazione
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