FIRENZE E TOSCANA – Fa discutere la mancata attivazione de La Racchetta per l'emergenza Veneto Trentino Friuli-Venezia Giulia.
Dura la reazione del presidente regionale di La Racchetta Onlus, Leonardo Tomassoli. Che dice: "Quasi 2000 soci, 150 automezzi, idrovore e attrezzature varie per alluvioni, squadre di motoseghisti. Ma tutti fermi per non si sa quale motivo se non per qualche decisione o peggio volontà politica".
"Eccoci qua, all'ennesima prova di un Sistema che vuole essere cieco di fronte alla realtà – il commento di Tomassoli – Un Sistema in cui esistono associazioni di protezione civile di serie B, perché troppo lontane dalla politiche e dai grandi schermi".
"Quindi mi chiedo – va avanti – cosa dovrei rispondere ai quasi 2000 volontari, che rappresento, al perché non possono andare ad aiutare le persone colpite da questi ultimi eventi calamitosi? Perché siamo troppo concreti e di poca immagine? O forse, troppo reali e poco scenografici? La scusa "non siete abbastanza attrezzati", non regge più!"
"Diciamo la verità – prosegue Tomassoli – non è meritocrazia, ma bisogno di giustificare scelte passate! Invece dovrebbe entrare nell'idea comune la realtà dei fatti, in modo tale che chi può dar molto e nel modo giusto, venga valorizzato, e venga invece aiutato a crescere chi non ha capacità e possibilità di farlo. D'altro canto chi lavora male e persevera nel farlo, venga tolto dallo svolgere quel ruolo. Perchè questo non accade?"
"Spero che questo sia uno spunto per tutti per riflettere – conclude – Perchè qualsiasi volontario è utile indipendentemente dalla divisa che veste. Perchè il Volontariato non è politica di partito, ma un bene comune".
di Redazione
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