GREVE IN CHIANTI – La definiscono “una vivace seduta aperta ai cittadini” quella che si è svolta 24 ottobre scorso presso la Sala Margherita Hack.
“Dedicata alla nostra mozione – dicono i consiglieri di centrodestra Roberto Abate e Vito Andrea Cuscito – sostenuta dalla lista Immagina Greve”.
“La questione centrale – ricordano – riguardava il mantenimento della figura del medico a bordo sulle ambulanze. Contestiamo la decisione, presa con questa riorganizzazione, di sostituire il medico di Barberino Tavarnelle con un infermiere e il medico a bordo a Greve in Chianti con un auto medica. Senza dimenticare che il medico a bordo di San Casciano è già stato sostituito con un Infermiere”.
“Quindi – riassumono – se prima c’erano tre medici per tre comuni, nel Chianti fiorentino con la nuova organizzazione ci sarà un medico per tre comuni e due infermieri”.
“A questo punto – sostengono i due consiglieri comunali di opposizione – il comune di Greve in Chianti sarà il presidio con minore presenza di personale sanitario, in quanto l’auto medica dovrà spostarsi negli altri due comuni nei casi di constatazione di morte e in tutti quei casi inerenti TSO e pazienti psichiatrici. E in appoggio delle forze dell’ordine. Cosa che prima della riorganizzazione non avveniva essendoci tre medici in tre comuni”.
“Quando l’auto medica sarà fuori dal territorio di Greve per le motivazioni sopra esposte – domandano – i sanitari che potranno intervenire saranno l’auto medica di Ponte a Niccheri, l’auto medica di Figline Valdarno? E quanto tempo impiegheranno per esempio per arrivare nelle case coloniche oltre Lamole (dai 50 ai 60 minuti!)?
Abate e Cuscito sottolineano come “un sistema così pensato possa risultare non efficace in un’area vasta come Greve in Chianti, che accoglie annualmente circa 250.000 turisti (considerando solo i registrati nelle strutture a cui vanno aggiunte le centinaia di migliaia “scappa e fuggi”). Tale scenario è considerato molto diverso da quello della Garfagnana, citato dal direttore come esempio positivo. La principale preoccupazione è che una ridotta copertura medica possa compromettere sia la sicurezza sanitaria dei cittadini”.
“In risposta a queste preoccupazioni – fanno sapere – è stato annunciato che il consigliere regionale Elisa Tozzi (di Fratelli d’Italia) e il consigliere della Lega Giovanni Galli, presenteranno interrogazioni al consiglio regionale, auspicando una revisione della decisione. Anche il Partito democratico ha manifestato l’intenzione di presentare un’interrogazione sulla questione. Le stesse associazioni di volontariato avevano espresso (con una raccolta di 3.200 firme, andata disattesa) la loro determinazione a rappresentare le preoccupazioni dei cittadini”.
“Questo – rimarcano i due consiglieri comunali – deve essere l’inizio di un percorso verso una ristrutturazione più consapevole della presenza di personale medico sul territorio, e della permanenza del medico su ambulanza”.
Sottolineano “l’importanza del rispetto per i volontari delle associazioni, la cui dedizione è fondamentale per il funzionamento del sistema 118. È per loro e per tutti i cittadini del territorio che stanno promuovendo una serie di iniziative, incluse raccolte firme e azioni a livello locale, regionale e nazionale, collaborando con i partiti di cui fanno parte”.
“Nel decreto 2 aprile 2015, n. 70 (regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera) – evidenziano – è ben specificato che per le postazioni territoriali, la definizione del fabbisogno di mezzi di soccorso avanzati sul territorio regionale viene individuata utilizzando un criterio che si basa sulla attribuzione di un mezzo di soccorso avanzato ogni 60.000 abitanti. Con la copertura di un territorio non superiore a 350 Kmq, applicando un necessario correttivo specifico per la copertura ottimale nelle zone di particolare difficoltà di accesso, per garantire l’adeguata funzionalità dei percorsi clinico assistenziali”.
In conclusione, i consiglieri Abate e Cuscito auspicano “un intervento deciso da parte degli organi competenti, per migliorare la situazione attuale e garantire la sicurezza dei cittadini e dei volontari”.
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