GREVE IN CHIANTI – “In relazione alle recenti informazioni diffuse dalla Città Metropolitana di Firenze, riprese sulla cronaca locale, in cui si sancisce il successo della sperimentazione del cosiddetto Bus Rapid Transit, il servizio di trasporto pubblico veloce ed efficiente che da Greve dovrà raggiungere la stazione di Rovezzano, non possiamo che notare la sempre maggiore divaricazione tra realtà dei fatti e fantapolitica”.
A dirlo è Viva-Cittadini per Greve in Chianti, gruppo di opposizione in consiglio comunale che sulla mobilità e sul Tpl (Trasporto pubblico locale) ha idee molto diverse da amministrazione comunale e Metrocittà.
“Già in altre occasioni siamo intervenuti su questo tema – rimarcano – per evidenziare come il progetto della Città Metropolitana sia lontano dalle reali esigenze dei cittadini chiantigiani”.
# Trasporto Pubblico Locale: “La Città Metropolitana decide a svantaggio dei grevigiani”
“Ed abbiamo evidenziato – ricordano – come questo progetto potrà addirittura comportare, se non pensato in un’ottica di reale integrazione tra i vari vettori, un peggioramento delle condizioni di viaggio dei cittadini che da alcune zone del nostro territorio (come Panzano) per raggiungere la parte nord della città, dove si trovano gran parte delle attività lavorative nonché dei poli universitari, dovranno affrontare almeno due cambi di mezzo”:
“Uno a Greve – specificano – ed uno alla stazione di Rovezzano, oltre ad un altro eventuale cambio alla stazione SMN per arrivare alla parte nord della città”.
“Oggi – rilanciano – si decanta il successo del collaudo di questa linea veloce (in alto il video diffuso dalla Metrocittà, n.d.r.) con mezzi elettrici ma non ci si rende conto (forse perché semplicemente non li si usa) che il vero problema è la mancanza di semplice manutenzione dei mezzi pubblici che viaggiano sulle nostre strade”.
“Ormai – incalzano dal gruppo Viva – è esperienza assai frequente che qualche mezzo debba fermarsi lungo le strade lasciando a terra i passeggeri perché non viene fatta la normale manutenzione. Provate a chiedere agli autisti dei mezzi o a chi usa abitualmente il trasporto pubblico. Ci viene da pensare che domani il problema potrà essere anche quello delle batterie che si scaricano lungo il percorso…”.
“Peraltro – dicono ancora – l’uso dei mezzi elettrici, sacrosanto nei centri abitati perché permette di ridurre la concentrazione locale degli inquinanti che minaccia gravemente la salute dei cittadini, non è altrettanto virtuoso in un’ottica di tutela dell’ambiente in generale”.
“Il mezzo elettrico – sono ancora parole di Viva – usa corrente che è prodotta in centrali a carbone e metano assai inquinanti, dove l’efficienza complessiva della produzione e trasporto dell’energia è molto bassa e quindi l’impatto sull’ambiente maggiorato. Con la sola differenza che questo inquinamento non riguarda il nostro territorio ma quelli dove si trovano queste centrali”.
“Ed allora – concludono – chiediamo che al di là degli slogan e delle inaugurazioni si affronti con serietà il problema della qualità del trasporto pubblico nel nostro territorio”.
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