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giovedì 25 Aprile 2024
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    Presentato durante l’ultima festa del giaggiolo al Frantoio Pruneti di San Polo

    SAN POLO (GREVE IN CHIANTI) – Nell’ambito del programma della Festa del Giaggiolo, giunta ormai alla sua 46° edizione, sabato 3 maggio si è svolto il tradizionale convegno a tema al Frantoio Pruneti di San Polo in Chianti.

     

    Un appuntamento importante nell’ambito della manifestazione: basti pensare che l’incontro organizzato per l’edizione 2013 ha dato spunto per la creazione di un tavolo di filiera da cui sono nati molti progetti che, date le imminenti novità in materia agricoltura, potrebbero anche diventare destinatari di finanziamenti per la ricerca e l’innovazione destinati a riportare in alto i destini del giaggiolo.

     

    Il convegno si è chiuso con una gustosa e rinfrescante sorpresa: Toni Cafarelli, della gelateria “Il Re Gelato” di Firenze, ha presentato in anteprima mondiale una novità assoluta… il gelato all'Iris.

     

    Il progetto è nato dalla collaborazione tra il maestro gelatiere e l’azienda Pruneti, realtà di riferimento per la produzione del giaggiolo, con la voglia di lanciarsi in una nuova avventura, questa volta in ambito alimentare.

     

    La sorprendente degustazione del gelato all’iris (in foto), con le sue note fresche, profumate e balsamiche, è l’emblema stesso dell’importanza del giaggiolo: protagonista assoluto della nostra memoria storica, ma anche risorsa importante su cui lavorare per le nuove sfide del futuro.

     

    Due anni dopo la presentazione del libro “Il Giaggiolo” di Graziano Tremori e Giorgio Santiccioli (prima pubblicazione tematica dedicata all’argomento che ha finalmente messo la parola fine ad un vuoto durato quasi un secolo) si è trattato di nuovo della presentazione di un libro.

     

    Il titolo protagonista di quest’anno è stato “L’iris di Firenze, fiore e stemma della Città” di Alessandra Perugi.

     

    Questo progetto editoriale nasce dall’incontro tra la scrittrice (laureata in Scienze Naturali ed appassionata di fotografia) ed il presidente del consiglio comunale di Firenze Eugenio Giani, con l’idea di "tracciare un percorso a ritroso che partendo dalla figura grafica del Giglio Fiorentino riuscisse ad arrivare a quella del fiore naturale che ne è stato origine e ispirazione".

     

    La storia di Firenze e quella dell’iris si intrecciano attraverso i secoli: numerose sono le testimonianze storiche che ne evidenziano l’importanza sia a livello estetico/decorativo che per l’utilizzo in cosmetica/profumeria/farmacia.

     

    Quasi sorprendente per noi moderni apprendere che per ornare la cinta muraria di Firenze venissero organizzati in passato appositi appalti pubblici, quando oggi sembra impossibile trovare le risorse (o magari la volontà…) per preservare e valorizzare un patrimonio storico/culturale che tutto il mondo ci invidia.

     

    È attraverso un lungo e meticoloso lavoro di ricerca che Alessandra Perugi ricostruisce tutti i passi che hanno portato il giaggiolo (fiore bello e prezioso rizoma allo stesso tempo) a diventare lo stemma di Firenze: moltissime sono le evidenze che dimostrano che è infatti un iris e non un giglio quel simbolo che appare sul gonfalone fiorentino.

     

    Un’opera “collettiva, multiforme e plurisecolare” che ha visto i vari artisti prendere spunto di volta in volta dalla loro personale ispirazione e contemporaneamente dall’opera dei loro predecessori, ma sempre partendo da un semplice fiore.

     

    Questo interessante volume (presentato a San Polo ancora prima che nel capoluogo fiorentino) va a sottolineare con la forza tipica della parola scritta il legame indissolubile tra il giaggiolo e Firenze che si sviluppa in mille sfaccettature tra la storia e l’economia, la cultura e la tradizione del nostro territorio.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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