GREVE IN CHIANTI – Dalla comunità chiantigiana arriva una prima risposta chiara e netta a sostegno dei 78 lavoratori dell’Italsacci e delle loro famiglie, a seguito della decisione della società di mettere in vendita lo stabilimento di Greve.
Il sostegno che i cittadini hanno espresso rispondendo all’appello dei lavoratori, preoccupati per il loro futuro "pesa" 500 firme, raccolte in piazza Matteotti nell’arco di una sola mattinata, sabato 9 marzo.
In prima fila, al fianco dei lavoratori, i sindaci Paolo Sottani (Greve) e Massimiliano Pescini (San Casciano) che hanno sottoscritto la loro solidarietà partecipando attivamente alla mobilitazione, promossa dalle rappresentanze sindacali di categoria, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, dalle Rsu e dai lavoratori Italsacci, allestita in occasione del mercato settimanale.
La notizia che desta forte preoccupazione nel mondo del lavoro e delle istituzioni chiantigiane, investito dall’ipotesi di un improvviso cambio di proprietà, è l’avvio della procedura di cessione di ramo d’azienda che vede coinvolto lo stabilimento di Testi a Greve in Chianti, controllata da Italcementi.
I sindaci di Greve e San Casciano hanno accolto, in questa occasione, una delegazione dei dipendenti e delle organizzazioni sindacali nella sala del consiliare del palazzo comunale per fare il punto della situazione e ribadire il loro sostegno ai lavoratori in vista dei prossimi incontri che si terranno l’11 marzo con la Regione Toscana, per una riunione dell’unità di crisi, e il 13 con la stessa azienda allo scopo di conoscerne le intenzioni.
“La cittadinanza ha risposto con una grande adesione alla manifestazione – hanno dichiarato i sindaci – e questo dimostra il fatto che lo stabilimento di Testi non è vissuto dai cittadini come un peso, anzi. Nel nostro territorio non si vive di solo turismo o agricoltura, il comparto industriale è uno dei pilastri economici del Chianti di cui parte integrante è il cementificio, polo industriale di primo piano per l’intera area del Centro Italia, l’unico peraltro in Toscana a lavorare a ciclo continuo".
"Siamo e saremo al fianco dei lavoratori con tutte le forze possibili – hanno promesso – per sostenere le loro ragioni e individuare soluzioni compatibili con il contesto e le potenzialità industriali, ci troviamo nella fase nella quale molti impegni sono stati presi e stiamo andando avanti, convinti che il modo migliore per favorire la crescita economica del Chianti sia l’unione tra sviluppo e ambient"e.
"Non ci stancheremo di ribadirlo – hanno concludo – anche di fronte a queste improvvise sterzate che minacciano il futuro dei lavoratori. Adesso più che mai occorrono certezze che garantiscano la funzionalità dello stabilimento, la cui capacità produttiva non è affatto diminuita, con un piano di sviluppo compatibile. Siamo vicini ai lavoratori e lotteremo insieme per la tutela dei loro diritti”.
di Redazione
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