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domenica 3 Agosto 2025
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    Greve: “Risposte ideologiche mentre la futura classe prima di Strada in Chianti resta in balia dell’incertezza”

    L'accusa dei consiglieri comunali di centrodestra Roberto Abate e Andrea Cuscito: "I genitori meritano risposte e soluzioni"

    GREVE IN CHIANTI – “La questione della futura classe prima della scuola primaria “Bucciolini” di Strada in Chianti continua a restare irrisolta nonostante l’interrogazione in consiglio comunale del nostro gruppo consiliare Per il Cambiamento. Mentre nei comuni limitrofi, già a maggio, amministrazioni comunali e dirigenti scolastici hanno lavorato in sinergia per garantire una soluzione concreta nonostante i “tagli” dietro cui si nasconde tanto l’amministrazione comunale. Qui, invece, siamo ormai ad agosto e la situazione è ancora sospesa nell’incertezza”.

    E’ l’accusa dei consiglieri comunali di centrodestra a Greve in Chianti, Roberto Abate e Andrea Cuscito, in seguito alla protesta delle famiglie degli alunni di alcune settimane fa.

    “Preoccupate per la composizione numerosa della classe (ben 27 bambini, tra cui tre coppie di gemelli) – ricordano – hanno più volte chiesto spiegazioni formali, ma si sono trovate di fronte a ben poche risposte concrete dell’amministrazione comunale”.

    “La risposta alla interrogazione in merito – fanno sapere dal gruppo Per il Cambiamento – è stata che la mail dei genitori indirizzata all’ufficio scuola del Comune è stata vista solo il 18 luglio perché finita in “spam”. In realtà, è stato il nostro consigliere Andrea Cuscito, recandosi personalmente in Comune quel giorno, a sollecitare la verifica dopo le mancate risposte ai genitori. Solo allora la mail è stata individuata. Probabilmente non spettava al consigliere supplire alle mancanze della giunta. La responsabilità di garantire una gestione efficiente e tempestiva delle comunicazioni con le famiglie è dell’amministrazione. Quanto accaduto dimostra una preoccupante superficialità”.

    “L’amministrazione comunale – riprendono Abate e Cuscito – assieme al dirigente scolastico hanno la responsabilità di intervenire in casi particolari, come quelli attestati dal numero elevato di alunni in una classe, dall’inserimento di coppie di gemelli o da altre esigenze critiche. La normativa vigente, anche in casi eccezionali, prevede strumenti per gestire tali situazioni, e spetta proprio a chi gestisce le scuole adottare soluzioni per garantire il diritto allo studio e il rispetto delle norme”.

    “Il dirigente scolastico per esempio – suggeriscono – potrebbe avvalersi di strumenti previsti nelle normative vigenti  provare ad avvalersi di strumenti legislativi vigenti come legge 107/2015 (“la Buona scuola”) e le circolari ministeriali, per affrontare il problema, attraverso la regolamentazione del numero massimo di alunni per classe, la previsione di deroghe e magari l’assegnazione di docenti di potenziamento, per alcune materie”. 

    “Con la modalità del “potenziamento” infatti – rimarcano – soluzione peraltro già attuata in altri contesti scolastici di comuni vicini, pur rimanendo formalmente una sola classe, gli alunni potrebbero essere suddivisi in due gruppi nelle materie principali (come italiano, matematica e inglese), così da garantire una didattica più efficace, mentre per le altre materie (musica, religione, educazione fisica) e per i momenti collettivi (come la mensa) gli alunni vengono riuniti. Tale soluzione, potrebbe rappresentare una risposta concreta e attuabile al problema”.

    “A proposito del decreto datato 2009 in cui viene disciplinato in modo dettagliato l’organizzazione delle classi – dicono ancora – è interessante notare come, nonostante i tanti governi succedutisi nel tempo, nessuno abbia ritenuto di modificarlo, evidentemente perché gli stava più che bene così”.

    “Per anni – ribadiscono – governi di centrosinistra hanno ridotto risorse in merito, con tagli reali alle cattedre e bloccando il turnover. Il sistema scolastico in territori come il nostro è risultato danneggiato.  Invece l’attuale governo ha stanziato risorse aggiuntive per l’istruzione, aumentanti fondi per edilizia scolastica, implementato assunzioni per posti a tempo indeterminato  puntando a una maggiore autonomia degli istituti per gestire le esigenze locali: il diritto allo studio nella scuola primaria è di tutti di qualità e in edifici adeguati”.

    “Nella risposta alla interrogazione – rimarcano i due consiglieri – abbiamo sentito  “scaricare” le proprie responsabilità da parte dell’esecutivo grevigiano addirittura sulla scelta votata peraltro in Europa dallo stesso partito che rappresentano, il Pd, del futuro “riarmo europeo” e dell’aumento delle spese militari a scapito di sanità, istruzione e altri servizi essenziali. Anche se non è ancora in essere questo “riarmo” votato in Europa anche dal Pd, secondo questa amministrazione è causa del problema della scuola di Strada in Chianti”.

    “Nel frattempo – concludono – a Strada in Chianti, la scuola primaria “Bucciolini” e le famiglie degli alunni attendono risposte concrete e una gestione responsabile, perché il diritto allo studio non può aspettare. Una assunzione di responsabilità e attenzione ai problemi delle famiglie grevigiane sarebbe auspicabile da parte di un esecutivo locale  preoccupato più ad apparire che ad essere efficiente”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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