GREVE IN CHIANTI – “Nella drammaticità della guerra portata da Putin alla nazione ucraina, rimaniamo sconcertati di fronte alle modalità con cui si sta evolvendo il dibattito sul conflitto nel nostro Paese”.
Inizia così la riflessione del Partito socialista grevigiano sulla guerra in Ucraina. E su come venga dibattuta in Italia.
“Tra chi attribuisce alla responsabilità delle nazioni occidentali e della Nato una sorta di giustificazione all’invasione – proseguono – e chi sostiene che fornire armi alla resistenza ucraina sia inutile se non dannoso, la verità dei fatti viene annebbiata, calpestata e mascherata dietro un manto di vergognosa ipocrisia”.
“Le dinamiche e le responsabilità di questo conflitto – aggiungono – sono, al contrario, chiare ed evidenti e tali dovrebbero rimanere nel discorso pubblico: è incontestabile che questa guerra sia stata provocata senza alcuna giustificazione dalla volontà imperialista di un dittatore criminale”.
“Sono chiare ed evidenti – incalzano – la devastazione e le atrocità che le città ucraine e la popolazione civile stanno subendo a causa dell’attacco russo; esistono, quindi, e sono ben identificabili senza possibilità di mistificazione un aggressore e un aggredito ed è sacrosanto che quest’ultimo, il popolo ucraino, abbia il diritto di difendere con ogni mezzo la propria nazione e la propria libertà”.
“In questo contesto – accusano – annacquare le responsabilità dell’invasione russa, sostenere un posizionamento equidistante tra le parti in causa, negare l’esigenza di fornire sostegno – anche militare – al popolo ucraino o, peggio, chiedere la resa di quest’ultimo significa schierarsi con l’aggressore e non con l’aggredito, sostenere le ragioni dell’oppressore e non quelle dell’oppresso”.
“A poco più di un mese dal nostro 25 aprile – rilanciano ancora – dalla Festa della Liberazione dell’Italia dall’infamia nazifascista, dispiace (ma non stupisce) che questi argomenti siano portati avanti anche da una certa sinistra che antepone una concezione di pacifismo del tutto assoluta e incondizionata ai legittimi diritti di libertà e di autodeterminazione del popolo ucraino”.
“Come se la pace – sono ancora parole del Psi grevigiano – potesse dirsi vera e autentica senza che essa venga accompagnata da giustizia e da libertà”.
“Noi socialisti – puntualizzano – mentre auspichiamo che la ragione torni ad affermarsi e che la guerra possa al più presto fermarsi grazie all’intervento della diplomazia, stiamo convintamente dalla parte degli uomini e delle donne ucraini, comprendiamo e sosteniamo l’esigenza della loro resistenza di fronte all’invasione russa!”.
“E chiediamo all’Italia e a tutte le nazioni occidentali – concludono – di continuare a fornire qualsiasi tipo di aiuto (umanitario, economico e militare) che possa servire al popolo ucraino per difendersi dalla criminale oppressione russa”.
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