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lunedì 21 Aprile 2025
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    Il libro di Stefano Ferrarese nello showroom della Fonderia Del Giudice a Greve

    Sabato 23 settembre alle 17.30: il filo conduttore di tutti i suoi racconti è la capacità dell'uomo di superare le avversità della vita

    GREVE IN CHIANTI – Nell’ambito della rassegna che sta andando avanti da tutta l’estate, “Un artista al mese”, presso lo showroom della Fonderia Del Giudice nel cuore di Greve in Chianti, un nuovo e diverso appuntamento.

    Sabato 23 settembre alle ore 17.30 all’incontro con l’autore Stefano Ferrarese per la presentazione del suo libro “Senza via di uscita”.

    Stefano Ferrarese, romano classe 1955, città dove compie i suoi studi laureandosi in Giurisprudenza.

    L’attività lavorativa inizia come dipendente di una primaria compagnia di assicurazioni nella sede estera di Londra.

    Sempre in campo assicurativo ricopre poi altri incarichi in una società di brokeraggio fino al 2006, anno nel quale lascia poi Roma per andare a vivere a Montecchio – un piccolo paese medioevale in Umbria non distante da Orvieto – dove apre una bottega di restauro mobili nella quale lavora fino al 2018, anno nel quale va in pensione.

    A Montecchio, una volta uscito dal mondo del lavoro, si dedica a tempo pieno a vari interessi culturali. Avvia una collaborazione con l’Università della Terza Età di Lugnano in Teverina come consigliere, e collabora con la rivista on-line “Mentinfuga”.

    Inizia a scrivere, quasi per caso, nel 2016 anno nel quale pubblica il suo primo libro di racconti “Fortunatamente, ritornano”. Lo stesso anno riceve il Premio Letterario Città di Montecchio in occasione della manifestazione “Maggio dei Libri”.

    Fanno seguito a questa prima pubblicazione “Inseguendo le storie”, “Viaggio nel labirinto chiamato Uomo”, “Mettersi in gioco”, “La verità allo specchio” e l’ultimo “Senza via di uscita”.

    Il filo conduttore di tutti i racconti è la capacità dell’uomo di superare le avversità della vita.

    L’autore spinge sulla forza interiore dell’essere umano di assumere spesso la forma quasi etica dell’obbligo morale. Nessuno può tirarsi indietro.

    In questa rincorsa verso il superamento delle vicissitudini, un ruolo particolare è riservato ai personaggi femminili, sempre funzionali e indispensabili per il divenire del racconto.

    “Credo – dice Sarah Del Giudice – che dove ci sia un’esigenza creativa non si possa poi andare che in direzione di quella, e quest’urgenza credo che leggendo la piccola biografia che Stefano mi invia, si possa percepire da un cambio di rotta che proprio lui da della sua vita”.

    “Mi ha colpito – riprende – che dal suo lavoro legato al mondo, alquanto “effimero”, delle assicurazioni sia passato al lavoro di restauro, mi stupisce meno che dal restauro sia passato al dedicarsi alla scrittura. Me lo immagino intento su un mobile che con le mani esegue ma con la testa viaggia”.

    “In questa occasione d’incontro legata alla programmazione dei vari eventi che si svolgono presso il nostro showroom – annuncia – parleremo di un linguaggio e di un’espressione artistica che non sarà quella scultorea, ma indagheremo sull’arte delle “parole”. Ed è proprio su questo “viaggio” che vorremo basare l’incontro con questo autore, conosciuto per caso, nell’intrecciarsi di storie… creative per l’appunto!”.

    “Vi invitiamo a conoscere quest’amico – conclude – a dialogare con lui e a indagare sui motivi che spingono a trovare il coraggio di “mettersi in gioco” nelle varie vicissitudini, esigenze e inclinazioni della vita”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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