GREVE IN CHIANTI – Un'incomprensione da parte della centrale del 118, probabilmente dovuta anche alla concitazione del momento e all'apprensione di chi era dall'altro capo del telefono, ha rischiato di generare un problema serio nella giornata di ieri, venerdì 13 ottobre.
Quando un cacciatore, durante una battuta di caccia al cinghiale in una riserva di ripopolamento nella zona di Calcinaia-Greti, ha avuto un malore.
Subito i compagni di caccia hanno chiamato il 118, ma per una incomprensione sul nome della via in cui andare a prestare i soccorsi, il mezzo è stato inviato a San Polo invece che nella zona dove si trovava la squadra.
Fortunatamente nel gruppo dei cacciatori c'era anche un volontario dell'Avg di Greve in Chianti. E che nella sede dell'associazione grevigiana c'era il personale dell'emergenza, che ha fatto da "mediatore" fra 118 e persone sul posto.
Si è quindi deciso di mettere in auto la persona e portarla direttamente alla sede dell'Avg. Dove ad attenderla c'era la dottoressa del 118, che l'ha visitata e poi portata con un mezzo dell'Avg all'ospedale di Ponte a Niccheri.
Per fortuna non si era trattato di un infarto o di patologie gravi. Un episodio che conferma una volta di più la necessità di mantenere il massimo della calma in situazioni pur, comprensibilmente, difficili.
Sia da parte di chi chiede soccorsi, che dovrebbe riuscire a rispondere alle domande dell'operatore del 118; sia di chi i soccorsi li invia, che dovrebbe riuscire sempre di più (in un sistema di emergenza urgenza che comunque funziona bene) a guidare con sicurezza chi è dall'altro capo del telefono.
di Matteo Pucci
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