PANZANO (GREVE IN CHIANTI) – E' l'autista dell'autobus che aveva a bordo il giovane nigeriano che nel pomeriggio di ieri, giovedì 13 luglio, ha dato in escandescenze a Panzano in Chianti (poi è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale), a spiegarci per filo e per segno come si sono svolti i fatti.
"Era la corsa delle 17.10 per Panzano via Ferrone – inizia il racconto – Il ragazzo sale e va in fondo a sedere. Si sdraia, buttando giù il sedile. Io mi accorgo di lui solo a Panzano, al capolinea Ferruzzi, dove c'è la falegnameria e il nostro parcheggio. Lo sveglio e dicendogli di scendere: era in stato confusionale, probabilmente aveva bevuto perché faceva fatica a stare in piedi".
ASSI – A terra, davanti ai mezzi. Prese dalla vicina falegnameria
"Alla fine scende – continua il racconto – gli faccio vedere la. strada per tornare alla fermata per prendere la Sita delle 18.40, che proviene da Lucarelli e non transita dal parcheggio. Mentre si incammina io vado a prendere lo scooter, chiudo il bus e me ne vado a casa perché avevo terminato il mio turno".
"Mentre vado via – dice ancora – vedo lui che si era messo a dormire sul ciglio della strada, lato falegnameria. E dico dentro di me: domani mattina questo ci si ritrova qua".
L'autista comunque va a casa. Un'ora dopo, attorno alle 19.30, viene chiamato da alcuni colleghi: "Anche loro terminavano il proprio turno – dice ancora l'autista – e mi dicevano di andare al deposito perché c'era una persona che aveva preso dei legni e li aveva tirati verso un bus parcheggiato, causando la rottura del cristallo e degli specchietti".
"Sono andato subito – dice – e già erano presenti carabinieri e polizia municipale. E il ragazzo in manette. A me non ha messo le mani addosso( né provato a mettermele) perché ero a casa. Diceva di avere perso sul bus il suo cellulare, e peraltro aveva preso a legnate quello… sbagliato".
IL RAGAZZO – A terra. Intorno a lui alcuni dei legni scagliati contro un mezzo parcheggiato
"Erano state le persone che abitano lì in zona – sottolinea l'autista – a chiamare le forze dell'ordine perché si erano impaurite. Prima dalle botte sul bus con i legni; poi quando sono scesi a vedere cosa stava succedendo e lo hanno visto seduto a terra con un accendino. Voleva bruciare il paraschizzi di gomma del bus".
"Quindi – precisa in conclusione – il bus era chiuso ma non ero presente sul posto. Dove sono tornato solo dopo la chiamata dei miei colleghi. Il il ragazzo deve essere andato fuori dai… binari quando si è reso conto che aveva smarrito sul bus il telefono, e ha iniziato a danneggiarlo. Peraltro il telefono è stato ritrovato subito sul bus, incastrato fra sedile e fiancata".
di Matteo Pucci
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