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lunedì 2 Dicembre 2024
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    Nuovo evento in biblioteca a Greve. “Pensiero lento”: tre pomeriggi filosofici con Sergio Vitale

    Tre gli appuntamenti organizzati dall'assessorato alla cultura negli spazi della biblioteca comunale, l'8 e il 23 novembre e il 5 dicembre

    GREVE IN CHIANTI – Tre incontri a tu per tu con il filosofo.

    “Pensiero lento” è la nuova rassegna culturale, ideata e organizzata dal Comune di Greve in Chianti, che si propone di arricchire l’autunno di libri e parole in libertà tra gli scaffali della biblioteca comunale con un ciclo di iniziative dedicate all’approfondimento di temi, riflessioni e argomenti filosofici.

    Protagonista del percorso culturale, alla sua prima edizione, è Sergio Vitale, già docente in Psicologia generale e Psicologia dell’arte e della letteratura presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze.

    “Una nuova occasione – dichiara l’assessora alla cultura Monica Toniazzi – per condividere interrogativi e riflessioni insieme all’esperto, il professor Vitale, che ringrazio per la sua disponibilità, ogni serata sarà impostata in modo da aprire la discussione al pubblico che potrà porre domande ed esprimere le proprie considerazioni, esperienze, posizioni”.

    L’apertura del progetto è affidata, venerdì 8 novembre alle ore 18, alla trattazione del tema “L’avversità non è un avversario”.

    Il 23 novembre alle ore 16 l’intervento di Sergio Vitale, dal titolo “Un fotografo di nome Kafka” è dedicato al centenario dalla morte di Franz Kafka.

    Chiude il terzetto di appuntamenti giovedì 5 dicembre alle ore 16 “La vita è un paradiso (?) di bugie”.

    Sergio Vitale si è occupato del pensiero freudiano, della filosofia fenomenologica, di Merleau-Ponty, delle teorie dell’esperienza, nonché di tematiche relative alla fotografia, all’arte moderna e contemporanea e al paesaggio.

    Al centro dell’incontro inaugurale è il tema dell’avversità che, come anticipa il filosofo, “non riveste unicamente un significato negativo, piuttosto essa è l’invito a prestare attenzione e ad ascoltare ciò che di volta in volta ci viene incontro. E’ tempo di accettare l’avversità come componente essenziale della nostra vita, senza la quale non sapremmo mai nulla dell’Altro e nemmeno di noi stessi, e coglierla come base indispensabile per qualsiasi mondo che verrà”.

    Ingresso libero.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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