GREVE IN CHIANTI – “Bocciata la mozione presentata dal gruppo Per il Cambiamento riguardante il contrasto alle dipendenze da droghe alcol e ludopatie , alla seduta dell’ultimo consiglio comunale di Greve in Chianti”.
Lo rendono noto i consiglieri Roberto Abate e Vito Cuscito: “La mozione – spiegano – che chiedeva un rafforzamento delle iniziative di informazione e di reti di protezione nel territorio, è stata respinta dal sindaco, dalla giunta, dal gruppo di maggioranza, ritenendo attualmente sufficienti le azioni già in atto e opponendosi all’introduzione di maggiori strumenti di sensibilizzazione”.
“Il rifiuto – sottolineano – si è accompagnato a una visione troppo cauta, che giudichiamo ideologica e poco sensibile alle emergenze reali delle famiglie grevigiane. Secondo questa modalità, l’amministrazione ritiene adeguato il numero di incontri, conferenze e il network esistente. Manca l’adeguata fermezza per informare del costante aumento di consumo di droghe diffuse e conosciute come la cocaina e emergenti ed in forte ascesa anche tra persone di mezza età come il VP ed il pregaba”.
“Abbiamo portato come gruppo l’allarme anche a livello centrale attraverso i nostri rappresentanti al Governo – puntualizzano – Sull’aumento infatti del consumo di sostanze stupefacenti e dell’uso di alcuni medicinali prescrivibili dal sistema sanitario come precursori di droghe sintetiche, il deputato Ziello della Lega, ha portato queste criticità all’attenzione del Ministro della Salute ed al Ministro dell’interno in una recente interrogazione parlamentare”.
“Nell’area metropolitana fiorentina inoltre – proseguono – è aumentata la richiesta di farmaci con principio attivo pregaba senza una reale necessità terapeutica ma solo per utilizzarne effetti stupefacenti in associazione con alcol e altre sostanze. Tale richiesta spesso si unisce ad azione violente nei confronti dei medici di medicina generale e di continuità assistenziale che rifiutino la prescrizione non terapeutica di tali farmaci”.
Il gruppo Per il Cambiamento ha annunciato che continuerà “a lavorare sia a livello locale che centrale, chiedendo interventi concreti, maggiore trasparenza e strategie efficaci per proteggere le comunità e le famiglie in difficoltà”.
Denuncia “l’atteggiamento insensibile e ideologico della giunta comunale, definendo la bocciatura come una “pagina di insensibilità istituzionale”. Combattere le dipendenze richiede programmi mirati, svolti da specialisti, e non slogan”.
“Come abitanti di Greve – rilanciano – ci conforta sottolineare che anche dal punto di vista delle famiglie ci siano bisogni concreti: spesso si ignorano le risorse come il SERD di zona, i nominativi di assistenti sociali o i numeri di telefono utili per un primo soccorso. La vergogna, l’ignoranza e la paura sono spesso ostacoli che impediscono di chiedere aiuto”.
“Si dovrebbe poter conoscere il contatto di emergenza in modo semplice ma riservato – suggeriscono – in modo che chi si trova in difficoltà possa sentirsi subito e facilmente accolto e sostenuto, senza sentirsi solo nel suo dolore. Ci è stato detto che il network c’è e andrebbe migliorato: allora perché bocciare la mozione?”.
“L’altra criticità riguarda il ruolo delle scuole – dicono ancora Abate e Cuscito – primo livello di prevenzione. L’inizio dell’uso di sostanze e ludopatie spesso si verifica proprio tra i bambini e la previsione di programmi di prevenzione nelle scuole rappresenta un passo imprescindibile”.
“La bocciatura della mozione – rimarcano – testimonia, purtroppo, una distanza tra le istituzioni e le reali emergenze grevigiane. La miopia ideologica del gruppo di maggioranza consiliare della politica locale rischia di ribadire un messaggio dannoso, che non fa che aumentare la paura e la vulnerabilità dei cittadini coinvolti e la percezione di abbandono delle famiglie in difficoltà”.
“Noi – concludono da Per il Cambiamento – continueremo a insistere, a coinvolgere le famiglie in difficoltà e a chiedere un impegno concreto. Anche se riuscissimo a salvare anche una sola vita, sarebbe già un grande risultato. Perché, di fronte a un problema così difficile e spinoso, ci vuole più coraggio, più ascolto, più azione reale. Il network che c’è va migliorato, integrato . Bocciare la mozione ha dato uno schiaffo alle famiglie che sono in difficoltà. La lotta alle dipendenze non ha colore politico, ma ha bisogno di solidarietà e di azioni condivise che tutelino il bene di tutti”.
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