Accusano il sindaco di Greve in Chianti, Alberto Bencistà, di non saper "più distinguere la fantasia dalla realtà".
"Il 4 aprile – scrivono Lista Civica con Paolo Stecchi, Riformisti & Democratici e Api Greve in Chianti – sul quotidiano La Nazione aveva affermato, riguardo al pagamento della quota associativa ai “Borghi più Belli d'Italia”: "Abbiamo pagato, un po' in ritardo, ma abbiamo pagato". Dove un po' in ritardo vuol dire più di un anno".
"Il 5 aprile – proseguono – abbiamo chiesto al segretario la copia della determina con la quale il Comune, a detta del sindaco, aveva pagato, ma nonostante un sollecito nessun documento ci è pervenuto. Abbiamo ricevuto una mail dai “Borghi più Belli d'Italia” che ci informava: "Ad oggi 15 aprile 2013, non risulta nessun pagamento da parte del Comune di Greve in Chianti"".
"Ci domandiamo – continuano – ma se il sindaco mente così spudoratamente su una questione di così poco conto, cosa si sarà inventato in tutti questi quattro anni sulle questioni molto più importanti? Ci domandiamo ancora: ma il resto della giunta comunale è all'oscuro di tutto o vota solamente perché lo dice il sindaco?".
"Il sindaco della legalità? Forse – concludono – per lui legalità vuol dire prendere dei legali per difendere il Comune. Infatti in tre anni e mezzo ha speso solamente (si fa per dire) 326.000 euro di legali".
di Redazione
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