GREVE IN CHIANTI – Scelgono l'arma dell'ironia i Socialisti grevigiani per replicare al sindaco di Greve in Chianti Alberto Bencistà, che nell'intervista pubblicata lunedì 5 maggio dal Gazzettino del Chianti li ha tirati più volte… in ballo.
Lo fanno con il nuovo segretario comunale, Leonardo Pierini (in foto): "Nuovo giro, nuova corsa. Aspettiamo con trepidazione che Bencistà sciolga la riserva sul proprio voto: siamo assolutamente curiosi di sapere quale altro tassello il sindaco deciderà di aggiungere al suo travagliato cammino politico".
"La storia partitica di Alberto Bencistà – riprende – parla chiaro e non abbiamo intenzione di ripercorrerla in queste poche righe. Ci limitiamo a ricordare che, in uno dei suoi tanti passaggi, il Nostro si iscrisse anche al Psi: evidentemente i craxiani a quel tempo non lo schifavano più di tanto".
"Ma passiamo al dunque – entra nel merito – Bencistà accusa i Socialisti, dominati autoritariamente dal “clan” Pierini, di minare le fondamenta della democrazia. Addirittura. Prima di tutto consigliamo al sindaco di rileggersi la lista a sostegno di Paolo Sottani: il nostro candidato si chiama Samuele D'Ignazi, non Pierini".
"Non accettiamo quindi – attacca – che Bencistà metta in discussione l'impegno e l'autonomia di un giovane che ha ricoperto per cinque anni la carica di segretario del Psi grevigiano e che insieme al partito ha deciso di candidarsi per portare le proprie competenze e la propria disponibilità al servizio della comunità".
"Vorremmo consigliare – sottolinea ironico – ad Alberto Bencistà di non agitarsi e di non temere: la democrazia non viene certo messa in pericolo da chi, come i Socialisti grevigiani, ha sempre percepito la politica come passione, come impegno volontario, non come mestiere di una vita. È proprio per questo che, a fronte di un quadro nazionale che ci vede numericamente deboli, abbiamo da sempre goduto di una certa stima a livello locale confermata costantemente dai risultati elettorali".
Poi si rivolge quasi… al sindaco: "Perché il punto, caro Alberto, sta proprio qui. Noi capiamo, considerate le tue origini politiche, che tu adotti il principio totalmente antiliberale del “se si impegna il padre, non si deve impegnare il figlio”. Ma non lo accettiamo. Ognuno ha il diritto, per noi un dovere, di interessarsi attivamente della politica relativa al proprio territorio, che sia o meno padre, figlio o fratello di qualcuno".
"Il bello della democrazia – sottolinea – sta nel fatto che saranno i cittadini, un giorno, a certificare la consistenza e la qualità dell'impegno dimostrato. Non ci sono sotterfugi, non ci sono scappatoie, non ci sono complotti".
Poi conclude, sempre rivolto al sindaco: "Siamo contenti che tu abbia deciso, conclusa la politica “ufficiale”, di impegnarti nella redazione di una rivista che siamo sicuri riscuoterà un enorme successo in tutto il Chianti. Siamo convinti poi che non ti fermerai a questa iniziativa e che ti impegnerai attivamente nell'associazionismo e nel volontariato di cui tanto ha bisogno il nostro Comune. Perché la politica, quella più nobile, non sta solo nei posti di comando".
di Matteo Pucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA