GREVE IN CHIANTI – “Per il Governo la scuola è ridotta ad una mera questione di sopravvivenza, per noi invece è una necessità e una realtà imprescindibile, culturale, sociale, economica, che non può limitarsi a restare a galla per far tornare numeri e conti, ma deve essere salvaguardata, tutelata, valorizzata, implementata perché rappresenta uno dei più importanti diritti, quello allo studio, alla crescita, allo sviluppo individuale e al progresso collettivo, sanciti dalla nostra Costituzione”.
Lo scrive, in una nota, l’amministrazione comunale di Greve in Chianti.
In merito alla questione della scuola primaria di Strada in Chianti, che a settembre aprirà con una prima classe con 27 bambini (sollevata nei giorni scorsi anche dai genitori, sul Gazzettino del Chianti), l’amministrazione comunale, da quando è stata resa nota la comunicazione ufficiale del dimensionamento da parte dell’ufficio scolastico regionale, fa sapere di aver “intrapreso un percorso per chiedere un intervento di revisione urgente e concreta rispetto ad una scelta, quella del Governo”, che ritiene “inadeguata e miope, determinata solo da una ripartizione numerica e ispirata dalla convenienza del risparmio economico”.
“E’ dal mese di maggio, da quando abbiamo appreso la decisione del Ministero di effettuare tagli generalizzati – dichiara il sindaco Paolo Sottani – che ci facciamo portavoce ed esprimiamo contrarietà rispetto all’applicazione del criterio normativo che prevede classi composte fino ad un massimo di 28 alunni, una norma che rischia di compromettere la qualità del percorso educativo e il benessere dei ragazzi e delle ragazze”.
“La volontà – rincara il primo cittadino – sembra più orientata a contenere i costi piuttosto che ad investire sulla scuola ed è mossa esclusivamente dalla preoccupazione di razionalizzare il piano di dimensionamento scolastico attraverso la riduzione dell’organico”.
“Un problema contro il quale ormai ogni anno, da tempo – insiste – ci scontriamo e cerchiamo di farvi fronte, come è avvenuto lo scorso anno con la prima classe della scuola primaria di Greve”.
“Nonostante non sia di nostra competenza – precisa – e non abbiamo gli strumenti istituzionali e amministrativi per determinare un cambio di rotta, studiato a tavolino da una scelta che prescinde dalla nostra”.
Sono stati chiesti e ottenuti più incontri, tra maggio e giugno, da parte dell’amministrazione comunale nel corso dei quali il personale dell’USR (Ufficio Scolastico Regionale) ha comunicato e ribadito, anche a fronte delle richieste pressanti e insistenti dell’amministrazione grevigiana, l’impossibilità di rivedere il dimensionamento imposto dal Ministero.
“La comunicazione – commenta l’assessore alle politiche educative Giacomo Amalfitano – che tra l’altro ho trasmesso personalmente alcuni giorni fa, in occasione di un’assemblea pubblica organizzata dal Comune nella frazione di Strada in Chianti e rispondendo alle richieste di una mamma presente, è stata quella riferita dall’ufficio scolastico regionale, un esito perentorio e negativo”.
“Non c’è al momento alcuna possibilità di concedere una classe in più – afferma – Ci hanno confermato che così è stato deciso dal Governo, alle prese con tagli mai visti fino ad ora, che evidentemente attribuisce al ruolo della scuola una funzione marginale”.
“Quello che continueremo a realizzare in stretta collaborazione – aggiungono il sindaco Sottani, l’assessore Amalfitano e la dirigente scolastica Rossella Aiello – è un percorso condiviso, volto a monitorare con estrema attenzione l’evoluzione della situazione, svolgendo verifiche su eventuali interventi possibili da attuare per consentire uno svolgimento sereno delle attività scolastiche. Restiamo a disposizione delle famiglie per qualsiasi necessità, chiarimento o aggiornamento”.
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