IMPRUNETA – Dedica la sua attenzione ai più anziani del territorio il sindaco di Impruneta, Alessio Calamandrei, in questo inizio di 2021.
Lo fa annunciando l’inizio delle vaccinazioni anti Covid-19 all’Rsa Opera Pia Vanni, nel capoluogo.
“La nostra Dina (107) e Corrada (101) – dice – hanno già fatto la prima iniezione, mentre la Rosina (101) credo lunedì. Già circa 50 fra degenti e personale in servizio presso la struttura, le persone vaccinate. Inizio settimana prossima si dovrebbero completare le vaccinazioni”.
Poi passa agli auguri a un neo centenario imprunetino, Vasco Sieni, classe 1921.
“A 14 anni – dice Calamandrei – andava tutti i giorni a Firenze in bicicletta per andare a lavorare in via Lambertesca ed imparare il mestiere di idraulico. “Musicante” dopo aver vinto un concorso alla Fortezza, corno inglese, (ed oltre a lui fu preso anche il Bellucci sempre di Impruneta che suonava il trombone)”.
“Rimase per 15 mesi di guerra – prosegue il sindaco – ci mise tre giorni a piedi dall’ospedale di Prato ad Impruneta (dimesso dopo aver preso la malaria sul lago di Scutari prima dell’arrivo dei tedeschi)”.
Ne ricostruisce la storia il primo cittadino. Ed è una storia che deve essere di esempio e memoria: “Piano piano ripresosi con le cure del dottor Cherici, ha fatto parte delle due squadre per lo sminamento di Impruneta, dove una delle due era capitanata dal comandante Benci (del castello di Cafaggio), e ancora ricorda la caduta di un proiettile di grosse dimensioni che malauguratamente esplose e sventrò i due poveri ragazzi che lo stavano portando sul Monte per farlo brillare”.
Poi, la pace: “Una botteghina di merceria e profumi mandata avanti dalla moglie per 25 anni, e la casa in sassi e mattoni costruita in via Prachatice in meno di due anni, ad avanzatempo”:
“Perché sa sindaco – gli ha detto Vasco durante la telefonata di auguri – se ci si metteva meno di due anni, per vent’anni non si pagavano le tasse al Comune”.
Due nipoti ormai ultrasettantenni che, a detta di Vasco, “iniziano ad essere vecchiarelli e un po’ rintronati anche loro”.
“Caro sindaco – ha detto ancora il neo centenario – non ho mai chiesto nulla a nessuno, eppure chi rientrava e aveva avuto la malaria poi aveva la pensione. Ma che vuole, il distretto di Firenze era saltato tutto per l’aria, e già eravamo confusi noi, e io non avevo voglia di far confondere nessuno”.
“Son vecchiarello – sono state ancora le sue parole – ma la voglia di vivere non mi manca, anche se sono un po’ acciaccato, e meno male il signore mi ha voluto bene, c’ho questa donna, sa l’è bulgara ma l’è davvero tanto tanto brava, se non avessi lei…”.
“Purtroppo – conclude Calamandrei – è stata solo una telefonata di auguri per il traguardo raggiunto. Ma a primavera, situazione permettendo, non mancherò certo di andare a trovare Vasco, un vero fiume in piena, e so già che sarà un intero pomeriggio molto gradevole! Auguri Vasco! Dal sindaco e da tutta la comunità imprunetina!”.