TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – State attenti, una volta di più, a chi suona alla vostra porta. E stavolta è il gas… il veicolo di potenziali incontri spiacevoli o addirittura di potenziali truffe.
A raccontarcelo è Roberta, letteralmente indignata per quello che è accaduto nella mattinata di oggi, giovedì 16 febbraio, ai suoi genitori in una delle strade più abitate di Tavarnuzze.
"Avevo preso un giorno libero dal lavoro – spiega la donna, che ha contattato la redazione del Gazzettino del Chianti e ha rilanciato il suo allarme anche sui social – perché avevo l'appuntamento per la sostituzione del contatore del gas da parte dei tecnici di Toscana Energia: il tecnico è arrivato addirittura in anticipo ed ha fatto il suo intervento. Tutto ok, quindi".
"Alle 12 circa mi chiama la mia mamma – prosegue Roberta e e mi dice di andare da loro perché ci sono due persone alla porta a parlare col babbo. E non le piacevano. Dopo pochi minuti sono lì. Non sono più due, è uno solo, giovane ma non giovanissimo, ben vestito, accento non toscano".
"Mi vede – continua Roberta – e dice: "Oh bene! Ecco sua figlia", io gli rispondo: "Sa che sta infastidendo una persona ultrasettantacinquenne?". Imbufalito e mi dice che non solo lui non sta importunando nessuno, ma che mio padre è nei guai perché ha un fornitore del gas diverso da Toscana Energia e che per questo o cambia gestore o dovrà pagare la sostituzione del contatore".
"Ma siccome io sono stata aggressiva e maleducata – rimarca – adesso scrive che ha rifiutato e domani riceverà una lettera da parte del Comune di Impruneta in cui gli si dice che la sostituzione del contatore è a suo carico. Anzi, se vuole glielo fa pure sigillare il contatore. Tra l'altro sul cartellino non aveva il logo Toscana Energia , che non propone contratti, ma Eni".
"Non è vero niente – dice Roberta – Sulla lettera di Toscana Energia (che anche alla nostra redazione ha confermato che è tutto gratuito, n.d.r.) è scritto chiaro di diffidare di chi propone il cambio di contratto in previsione della sostituzione dei contatori. E nel caso avvenga di avvisare le forze dell'ordine, cosa che ho fatto subito. E spero anche che gli abbiano fatto passare un brutto quarto d'ora".
"Non contenta – conclude – ho chiamato Eni: una signorina molto gentile mi ha spiegato che i loro agenti non parlano della sostituzione dei contatori, che è gratuita, e mi ha detto anche che le persone che si sono presentate dai miei genitori potrebbero non lavorare per loro. Quindi, occhi aperti e chiamate i carabinieri".
di Redazione
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