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martedì 25 Marzo 2025
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    Associazione Vivere l’Impruneta: “Sassi Neri. Asl? Avvalora le nostre richieste”

    Nuove critiche al sindaco Alessio Calamandrei: "Che ancora non ha mai risposto alle nostre lettere"

    IMPRUNETA – L'Associazione Vivere l'Impruneta continua il suo "pressing" sul sindaco Alessio Calamandrei in merito alla questione della salubrità dell'area dei Sassi Neri (piazza Bandinelli), in particolare in relazione alla presenza di metalli pesanti, data la conformazione geologica della zona e gli interventi realizzati negli anni (case) e quelli previsti in futuro (scuole).

     

    Rispondendo alle dichiarazioni del primo cittadino dei giorni scorsi, l'associazione rileva che "il parere espresso dall’Asl in sede di conferenza dei servizi nella prima parte – di notevole importanza – si legge: “Si prende atto dei pareri espressi da Regione Toscana e da Arpat e si condivide la necessità di ulteriori approfondimenti nelle fasi di progettazione e cantierizzazione dei lavori di costruzione degli edifici scolastici per la mitigazione dei rischi, prevedendo una idonea segregazione delle aree di cantiere rispetto alle aree circostanti, da prevedere nei piani di lavori ai sensi del D.Lgs. 81/2008 (art. 256)”".

     

     

    "Circa i contenuti della nota Asl – prosegue l'associazione – proprio il richiamo all’art. 256 “Lavori di demolizione o rimozione dell'amianto” del D.lgs. n. 81/2008 rende irrilevante la provenienza naturale dell’amianto (circostanza ripetuta dal sindaco più volte per minimizzare la questione) e conferma che si sarebbe dovuto provvedere a specifiche cautele prima di effettuare gli sbancamenti".

     

    "In secondo luogo – rimarca – il fatto che Asl abbia espresso parere favorevole alle risultanze delle indagini svolte significa che Asl conferma anche la sussistenza di un rischio sanitario non accettabile correlato alla presenza di metalli pesanti nelle concentrazioni rilevate nel suolo superficiale per il pericolo derivante dai contatti diretti".

     

    "In terzo luogo – prosegue ancora l'associazione – è la stessa Asl a proporre al Comune di valutare la programmazione di un monitoraggio ambientale integrativo sulla qualità dell’aria, ribadendo una richiesta già in precedenza avanzata ma finora ignorata dal Comune".

     

    "Siamo lieti – precisano – della mancanza di eccessi su patologie correlate a esposizione a fibre amiantifere, che dunque risultano sovrapponibili a quelle rilevate per l’intero territorio regionale. Invero, un risultato diverso sarebbe stato singolare. Infatti gli ultimi scavi risalgono a circa due anni fa mentre i tempi per la manifestazione di patologie correlate all’amianto possono essere molto più lunghi: si tratta quindi di un dato che, al momento, non appare idoneo a scongiurare definitivamente il rischio".

     

    "In conclusione – accusano – a differenza di quanto il sindaco tenta di far apparire, la nota Asl non fa che avvalorare le nostre richieste".

     

    Sindaco che, conclude l'associazione, "non ha ancora risposto, in modo ufficiale e diretto, alle nostre lettere del 10 agosto 2018 e 7 novembre 2018. Inoltre, nonostante sia stato richiesto, non ha confermato né smentito le dichiarazioni apparse sulla stampa. Omissioni che riteniamo non consone al ruolo che riveste, considerata altresì la delicatezza e l’importanza delle questioni che vengono in rilievo".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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