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martedì 26 Settembre 2023
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    Il nipote di colei che lo donò all’amministrazione lamenta la negligenza nella sua cura

     

     

    Alla fine la vicenda della porzione di parco che l'ex proprietaria di Villa Carrega, la marchesa Carrega, aveva donato al Comune di Impruneta (il Parco del Sant'Antonio) finirà in tribunale. E la data dell'udienza è già stata fissata nel 16 settembre prossimo.

     

    L'erede della marchesa, che ha avuto in lascito la Villa e parte del suo splendido parco, Lodovico Scarampi, ha citato l'amministrazione comunale imprunetina rea, a suo modo di vedere, di non aver rispettato gli accordi previsti dalla donazione: in termini di sicurezza, di manutenzione, di fruibilità da parte dei cittadini.

     

    "Da otto anni – ci dice Scarampi mentre ci porta a passeggio e ci fa notare la differenza fra la sua parte di parco e quella lasciata all'amministrazione comunale – scrivo lettere per sollecitare a fare qualcosa, evidenziando il totale stato di abbandono, purtroppo senza nessun esito".

     

    Ci fa vedere gli alberi pericolanti, segnalati con una fettuccia bianca e rossa. Tutti nella parte oggi di proprietà comunale: "Spendo migliaia di euro all'anno per la manutenzione della mia proprietà – ci dice –  e a volte ho pure fatto eseguire dei lavori di potatura su alberi non più miei. Ma adesso ce ne sono molti in precarie condizioni, altri invece si sono già schiantati al suolo. Per fortuna senza creare danni eccessivi".

     

    Qui però ci sono cedri alti decine di metri: ormai secchi, con il tronco che si sta spaccando, pare davvero probabile che cedano presto. Poi c'è una fontana, tagliata in due dal "confine" fra le due proprietà. E vialetti: quelli di proprietà Scarampi sono stati tutti risistemati, quelli nella proprietà comunale si stanno confondendo con la vegetazione.

     

    "E' davvero incredibile – prosegue – come un'amministrazione comunale si trovi un bene così prezioso a poche decine di metri dalla piazza centrale e non solo non riesca a sfruttarlo, ma lo lascia deperire. In un primo momento avevo anche pensato di chiedere la retrocessione della donazione, ma poi riflettendo ho pensato che il volere di mia cugina era quello di renderlo fruibile agli imprunetini visto il suo grande legame con questo paese".

     

    "Il parco – ricorda – è stato realizzato dal Pasqui a cavallo fra il 1850 e il 1860, costruito con criteri botanici. Successivamente anche con criteri di architettura paesaggistica: insomma, ha caratteristiche di elevato pregio, sotto ogni punto di vista. Riconosciuti a vari livelli: non parliamo insomma di un bosco incolto!".

     

    La citazione ha un assunto di base molto semplice: il Comune, secondo Scarampi, non avrebbe adempiuto all'obbligo di destinare a verde pubblico i terreni ricevuti in donazione, non avendo mai provveduto a renderlo di pubblica fruibilità né a manutenerlo, né ancor meno ad attrezzarlo in funzione di quella destinazione.

     

    Quindi degrado, mancanza di rispetto degli accordi e anche pericoli per chi si trovasse ad attraversare il parco: sono solo alcune delle circostanze che hanno convinto Scarampi a citare in giudizio l'amministrazione comunale imprunetina.

     

    Chissà cosa ne penserà il nuovo sindaco, che da martedì 28 maggio prenderà possesso del palazzo comunale… . E che il 16 settembre è chiamato a rendere conto della situazione in tribunale: penserà di sicuro a uno dei temi della campagna elettorale di queste ultime settimane, ovvero la mancanza di spazi verdi a Impruneta… .

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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