IMPRUNETA – Restano alcuni segni sull’asfalto. Resta il senso di ingiustizia, profondo, che si avverte sulla pelle in questi casi, quando chi ancora ha tutta la vita davanti ci lascia.
Restano le foto attaccate a un albero, i fiori adagiati ai suoi piedi. Una scritta: “Franci vive sempre”.
Mentre le auto, le moto, i camion, sfrecciano lungo questo tratto di via Chiantigiana per il Ferrone. Che è uno dei più frequentati nel nostro territorio.
Lo è soprattutto di giorno, anche dai tanti ciclisti che lo percorrono per arrivare a Greve in Chianti.
Lo è meno di notte. C’era poca gente a cavallo della mezzanotte di domenica scorsa, quando il 17enne imprunetino Francesco Saverio Bandinelli ha perso il controllo del proprio motorino mentre stava tornando a casa.
Giusto una donna, che a distanza avrebbe visto come dei bagliori sull’asfalto. Forse causati dalla moto che strisciava per finire nel “balzo” a bordo strada. Da lì la chiamata ai soccorsi. Purtroppo tutto inutile.
Siamo tornati in questo tratto di via Chiantigiana per il Ferrone nella mattinata di oggi, giovedì 17 luglio.
E’ la lunga diritta che, guardando in direzione Ferrone, porta alla curva dalla quale si “stacca” il bivio per Impruneta, quello di via di Cappello.
Poco più avanti, a destra, via di Luiano, che sale su fino a Mercatale.
Il caldo, che è tornato dopo la pausa di qualche giorno, qui è come se fosse più soffocante. Sarà l’umidità del fondovalle, lungo la Greve. Ma il motivo è anche altro.
Sono quelle foto, attaccate a un albero. In cui si vede Francesco con la sua fidanzatina, con gli amici, sulle scale del Circolo Cattolico San Giuseppe.
Riusciamo anche a immaginarle le mani di ragazzi e ragazze neanche 18enni, che fissano quelle foto o adagiano un mazzo di fiori lungo questo pezzo di strada che, per loro, non sarà mai più anonimo.
Che con una bomboletta lasciano una scritta sull’asfalto.
Si viene quasi sopraffatti dal dolore nel pensare ai familiari di Francesco.
Dalla tenerezza nel pensare ad amiche e amici così giovani, chiamati e confrontarsi con un lutto così grande e improvviso.
Hanno chiesto preghiera e riflessione i familiari di Francesco. E ognuno di noi faccia la sua parte in questo senso.
Risaliamo in auto, mentre la vita quotidiana scorre, sfreccia lungo la via Chiantigiana per il Ferrone.
Un tratto di strada che però, dalla notte di domenica sera, non è più lo stesso di prima.
Ma è un punto in una geografia del dolore che, purtroppo, accomuna tutti i luoghi in cui accadono cose del genere. Che ci lasciano sopraffatti e pieni di domande senza risposta.
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