IMPRUNETA – Il rione delle Fornaci, con il suo “gran maestro” Tiziano Baldi, torna sul trono del Peposo all’imprunetina nell’edizione 2021 del Peposo Day.
L’ormai tradizionale giornata dedicata al piatto-icona per eccellenza di Impruneta, organizzata dall’Ente Festa dell’Uva, si chiude così con la vittoria del rione rosso.
Una giornata che, è bene ricordarlo, vive soprattutto con la presenza, dalla mattina alla sera, degli stand dei rioni in piazza, che distribuiscono il Peposo da loro cucinato alle centinaia di persone che accorrono per poterlo gustare.
Una vittoria arrivata di un soffio, in una competizione che ha visto al secondo posto il rione del Sant’Antonio, al terzo quello delle Sante Marie e al quarto il Pallò.
Premio in cotto dell’Impruneta consegnato dal presidente dell’Ente Festa dell’Uva, Riccardo Lazzerini, e dal sindaco Alessio Calamandrei.
Per una classifica finale che, però, come ha sottolineato il presidente di giuria, il macellaio di Panzano in Chianti Dario Cecchini, ha visto i rioni giocarsela sulle sfumature.
“Quest’anno – ha detto Cecchini durante la premiazione davanti al palazzo comunale – i quattro rioni devono essere fieri di loro stessi, dell’aver rispettato questo piatto, figlio di una tradizione secolare”.
Giuria organizzata come ogni anno dalla redazione del Gazzettino del Chianti e composta, oltre che da Cecchini, dal critico enogastronomico Leonardo Romanelli, dallo chef (imprunetino) Luca Cai, dalla produttrice di vino Felicia Palombo.
E, all’ultimo minuto, si è unito un altro macellaio iconico del panorama toscano e chiantigiano, il gaiolese Lorenzo Chini, che ha portato in dote la sua sapienza e il suo amore per la ciccia e la tradizione.
“La giuria di qualità del Peposo Day – racconta Matteo Pucci, direttore del Gazzettino del Chianti – nasce dalla volontà, da parte dell’Ente Festa dell’Uva, di valorizzare al massimo sia il piatto che il lavoro dei rioni. Fin dall’inizio ci siamo offerti come organizzatori di questo gruppo di giurati, fra macellai, ristoratori, viticoltori, critici gastronomici, esperti di comunicazione del cibo”.
“Ogni anno – aggiunge -cerchiamo di portare a Impruneta persone che per professione, formazione e passione possano essere in grado di giudicare nella maniera più corretta possibile i quattro peposi. Senza prendersi troppo sul serio ma… con serietà. Un giudizio che si concentra sulla base della ricetta originale, quella senza pomodoro. È un piatto che identifica una comunità, un piatto-toponimo. La speranza è che tutto ciò possa portare a valorizzarlo e valorizzare Impruneta”.
Altra novità di quest’anno, la presenza dei presidenti dei quattro rioni durante l’assaggio della giuria, che si è svolto negli spazi perfettamente allestiti dallo staff (Enrico Poggi, Matteo Gasparri, Stefano Pestelli, Mirco Corsini) dentro il salone del Circolo Cattolico San Giuseppe.
Presidenti (Laura Bagni, Andrea Corsani, Luca Gasparri, Giovanni Poggini) che hanno così potuto osservare con i loro occhi quanta cura e attenzione mettano i giurati nel valutare ogni singolo Peposo (assaggiato ovviamente “al buio”, senza sapere chi l’ha preparato).
Nell’analizzarne, in seguito, le caratteristiche. Nello spiegare ai presenti pregi e difetti e, infine, nello stabilire la loro classifica.
Appuntamento al prossimo anno quindi, con la “benedizione” di Dario Cecchini: “Quest’anno i rioni sono stati davvero bravi, tutti e quattro. E’ stata una gran bella soddisfazione poter assaggiare questi quattro Peposi, cucinate nel rispetto della tradizione e del territorio che questo piatto esprime da secoli”.
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