IMPRUNETA – Tutto è partito da un gatto, rimasto intrappolato per una notte in un laccio illegale teso nella campagna imprunetina. Fino alla denuncia di un minorenne. Ma procediamo con ordine.
I militari del Nucleo carabinieri forestale di San Casciano, dopo aver ricevuto la segnalazione da parte di un privato cittadino, sono intervenuti in un’area boscata nella campagna di Impruneta.
L’uomo aveva dichiarato che il proprio gatto era rimasto intrappolato (ma fortunatamente sopravvissuto) per una notte intera in un laccio metallico, illecitamente utilizzato per la cattura di animali.
I carabinieri forestali hanno quindi fatto partire un’attività di indagine.
Dopo aver individuato il luogo e ispezionato i dintorni, hanno provveduto a monitorare la situazione con sopralluoghi mirati e con l’utilizzo di tecnologie in dotazione al reparto, verificando che non ci fossero animali intrappolati e disarmando ogni volta il laccio.
Dalle verifiche svolte è stato individuato un ragazzo che, periodicamente, innescava e posizionava alcuni lacci, costituiti da una fune in acciaio a scorsoio, a ridosso di una recinzione perimetrale. E in prossimità di un varco della stessa.
Varco appositamente creato (o lasciato volutamente libero) per permettere il passaggio di animali di piccola taglia.
Il luogo dove è stato visto il ragazzo che maneggiava i lacci metallici è risultato essere lo stesso punto dove, qualche giorno prima, era rimasto intrappolato il gatto.
E’ stata quindi effettuata una visura catastale dei terreni, e con l’approfondimento anagrafico effettuato presso il Comune di Impruneta, i carabinieri forestali hanno identificato il ragazzo.
Si tratta di uno studente, ancora minorenne, che è stato segnalato all’autorità giudiziaria per maltrattamento di animali, ai sensi dell’art. 544 ter del codice penale.
Interpellato dai militari, alla presenza del padre, il ragazzo avrebbe raccontato di aver agito così per emulare dei video di cattura di animali selvatici visti in rete.
I due lacci sono stati posti sotto sequestro penale.
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