spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
sabato 20 Aprile 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Lavori alla Specola: eccezionale ritrovamento di vasi e orci in terracotta realizzati a Impruneta

    Databili a partire dal XIV secolo: vengono da manifatture imprunetine. Su uno di essi vi è apposto il nome della fornace di provenienza

    FIRENZE-IMPRUNETA – Un ritrovamento nel cuore di Firenze. Che emoziona in terra imprunetina.

    Rinvenuti al di sotto del pavimento di una stanza più di venti tra vasi e orci in terracotta, databili a partire dal XIV secolo, durante i lavori di riqualificazione del Museo della Specola in via Romana.

    L’eccezionale ritrovamento è avvenuto in occasione dei lavori propedeutici al consolidamento delle volte del cortile di Palazzo Bini Torrigiani, patrimonio dell’UniversitĂ .

    Gli oggetti, recuperati tra il piano di calpestio e l’estradosso (cioè la superficie esterna) della volta, permettevano secondo una tecnica costruttiva largamente impiegata, l’alleggerimento della struttura.

    Se ulteriori indagini consentiranno di stabilire provenienza e datazione, il loro posizionamento, probabilmente, è riconducibile agli interventi promossi negli anni Settanta del XVIII secolo quando il granduca Pietro Leopoldo di Lorena finanzia ingenti lavori di ristrutturazione per adibire il palazzo Bini Torrigiani a Gabinetto di Fisica e Storia Naturale.

    Si tratta di vasi di grosse dimensioni, fra cui una conca per agrumi, e numerosi orci, per lo piĂą “a beccaccia”, che prendono il nome dalla forma del versatoio, simile a quella del becco di un uccello. Alcuni degli orci portano impresso il marchio di tre gigli fiorentini.

    Gli oggetti provengono da manifatture imprunetine e in particolare su di uno di essi vi è apposto il nome della fornace di provenienza.

    Sono quasi tutti integri, sebbene taluni riportino cretti e fenditure, presenti forse fin dal momento della produzione oppure causati dall’uso prolungato.

    Ad una prima valutazione risulterebbero materiali di riuso provenienti forse dalle stesse botteghe della zona di via Romana o dalle cantine del palazzo.

    Il recupero degli oggetti, alcuni dei quali posizionati in senso verticale e altri in senso orizzontale in punti diversi del solaio, a seconda della curvatura della volta, è stato accuratamente effettuato dalla ATI appaltatrice Romeo Puri Impianti che esegue i lavori per conto dell’UniversitĂ  di Firenze.

    Soddisfazione è stata espressa da parte del Soprintendente per l’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la cittĂ  metropolitana di Firenze e per le province di Pistoia e Prato, Andrea Pessina, e del Presidente del Sistema Museale di Ateneo, Marco Benvenuti, durante il sopralluogo congiunto dei giorni scorsi.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...