TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – L’orrore si è materializzato nel pomeriggio di oggi, giovedì 7 settembre, nel cuore di Tavarnuzze.
Siamo sulla via Cassia, dentro al paese, a Villa Monticini: qui la Caritas gestisce un centro dove sono accolti alcuni migranti.
Due di loro, di nazionalità afgana, sono nell’immobile. Tranquilli, così li descrive chi li ha visti.
A un certo punto uno dei due mostra all’altro un video, non si sa ancora di che tipo. E qui la situazione degenera.
Uno dei due prende un coltello, e colpisce l’altro. Uccidendolo.
Poi sale su un terrazzino, si accoltella ripetutamente (pare almeno tre volte) nella zona del collo. E si getta di sotto.
Sul posto confluiscono i soccorsi e i carabinieri. Uno dei due, come detto, è morto.
Sull’altro il lavoro dei soccorritori è incessante, viene rianimato e trasportato in ambulanza e con quella trasferito all’ospedale di Careggi. In condizioni disperate.
Attorno alle 20 la notizia ufficiale: anche l’omicida è deceduto.
Sul posto anche la vicesindaca di Impruneta Laura Cioni, che ha aggiornato in tempo reale il sindaco Riccardo Lazzerini, fuori per un impegno istituzionale e rientrato precipitosamente a Tavarnuzze.
Omicidio-suicidio di Tavarnuzze, le testimonianze: “L’ho visto gettarsi dalla terrazza”
LE VOCI DELLE ISTITUZIONI DAL LUOGO DELLA TRAGEDIA
Il sindaco Riccardo Lazzerini
La vicesindaca Laura Cioni
L’assessora a immigrazione e integrazione Lara Fabbrizzi
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