Un incontro nel suo piccolo "storico" per Tavarnuzze, quello andato in scena giovedì 16 maggio al circolo Mcl "L'Incontro": per la prima volta infatti, cinque candidati alla poltrona di sindaco di Impruneta si sono confrontati in una serata incentrata solo su tematiche tavarnuzzine.
A porre le domande a Maria Teresa Lombardini (Fratelli d'Italia), Francesco Bianchi (MoVimento 5 Stelle), Riccardo Lazzerini (Il Coraggio di Cambiare), Piero Vannicelli Casoni (Obbiettivo Comune), Alessio Calamandrei (Partito democratico), il direttore de Il Gazzettino del Chianti Matteo Pucci. Ecco, di seguito, domande e risposte.
Partiamo dal "Birillo", dalla vecchia Stazione. Al di là del progetto, della imminente apertura del cantiere, rimane evidente un fatto: c'è una considerevole fetta di popolazione di Tavarnuzze che non lo vuole così come è stato pensato. Come pensate di agire in questo senso?
Lombardini: "Sono stata una che ha partecipato alla raccolta firme, per 33 anni e mezzo ho lavorato a Tavarnuzze, per me è sempre stato come il mio paese. Quando ci hanno presentato il progetto ho avuto subito da ridire, il Birillo doveva essere valutato come elemento di archeologia industriale. Non si capisce perché un edificio privato debba essere vincolato all'obbligo di preservare le sue caratteristiche, mentre la pubblica amministrazione può ignorare certi obblighi. Questo tipo di prevaricazione rappresenta uno dei tanti motivi che allontanano i cittadini dalla politica. Ad opera appaltata ormai, la discussione è accademica e senza costrutto".
Lazzerini: "C'è un filo conduttore su molti interventi fatti o in corso di realizzazione. Come Fornace Agresti, Loggiati del Pellegrino, piazza di Tavarnuzze, circonvallazione. Interventi con il legame del “tanto per”. In nessuno troverete chi vi risponde dicendo che serve per… . Nessuno ad esempio sa a cosa serve andare a chiudere i Loggiati del Pellegrino. Arriviamo al Birillo: mi prendo subito l'impegno di proporre una modifica dei lavori in corso d'opera togliendo al pensilina, lasciando il tetto e dando una funzione a questo oggetto. E anche in questo caso nessuno lo ha fatto. Io mi chiedo, ma tutti si riempiono la bocca parlando di partecipazione, chiediamo almeno ai cittadini di Tavarnuzze, alle associazioni, cosa vorrebbero in questa struttura".
Calamandrei: "Il Birillo ha una storia immensa… adesso ci siamo. I lavori dovrebbero partire a breve, è già stata messa la firma con chi ha vinto la gara d'appalto. Sono favorevole all'intervento, non ho mai negato che a me la pensilina non dispiace. E' fotovoltaica e Birillo e piazza saranno energicamente indipendenti. C'è il problema dei bagni, serve quello del personale, quello pubblico essendo parte del mercato. Ci sono cinque blocchi di bagni inseriti per legge. L'ampliamento poi era compreso nel primo progetto, come richiesta di ulteriore spazio. Io ero molto dubbioso sulla parte esterna dell'edificio: sono andato a vedere tutti i progetti, voi vi dovete immaginare il blocco esterno (scale e ascensore) dentro al Birillo: non rimaneva niente di utilizzabile. Sono disponibile a varianti in corso d'opera, ma i cambiamenti possono essere fatti rispettando piano economico e tempi. Altrimenti il progetto salta e ci sono anche le penali da pagare".
Bianchi: "Vivo a Le Rose da tempo e ho sempre visto scemare l'interesse verso Tavarnuzze e le sue attrattive. Piano piano tutto si sta assopendo. Abbiamo l'opportunità di dare un centro d'aggregazione a questo paese, che possa realmente essere utile a prescindere dal bello o dal brutto. Che è soggettivo: in questo caso comunque, se domandiamo a 100 tavarnuzzini l'80% dice che il Birillo progettato in quel modo è brutto. Bisogna conosiderare l'utilità e il costo-beneficio, ci sono da fare tante cose urgenti. Ma anche dare un'identità storica: il progetto è da rivedere e in corso d'opera è fattibile. E risparmiando i soldi sulla pensilina e sull'ascensore (ci sono anche i costi di manutenzione, mica solo quelli di costruzione), si possono investire su altro. Penso a una videoteca o a una biblioteca con accesso a internet, per attirare i giovani e essere un po' innovativi. Le ricadute possono esserci, modificandolo bene, nelle strutture adiacenti alla piazza: giardino, viabilità, marciapiedi".
Vannicelli Casoni: "Nel nostro programma è scritto a caratteri cubitali, vogliamo tornare al progetto originario del Birillo. Per evitare uno spreco di denaro per un ascensore che funzionerà una settimana; inolte le manutenzioni di una tettoia fotovoltaica hanno più costi che benefici. Recuperare una struttura come l'antica stazione snaturandola sembra quasi un esercizio stilistico di un architetto che voleva giocare al Tetris. Il bello e il brutto è soggettivo, ma qui è palese come sia brutto. Si parla del recupero del Birillo senza parlare di quel che comporta per mercato, parcheggio, viabilità: cominceranno i lavori senza previsioni su tutto questo, neanche le previsioni sul mercato. Qualcuno di voi dovrà andare a mettere l'auto chissà dove. Prima la logistica, poi il cantiere: vanno previste alternative per la popolazione. Si fa un sopruso su un sopruso. Blocchiamo questa follia".
Rivitalizzazione del paese: passa tutto attraverso il rifacimento della piazza oppure bisogna muoversi anche in altre direzioni? Quali le vostre idee-base su Tavarnuzze?
Lazzerini: "Non tutto passa dalla piazza ma molto passa dalla piazza. La piazza è il motore di qualsiasi comunità, non faccio retorica, dico quel che accade a San Casciano, a Greve, a Tavarnelle, ovvero i comuni più invidiati dagli imprunetini. Credo sia fondamentale che si recuperino funzionalità e spirito di aggregaazione e che le piazze non siano il monumento all'automobile che sono adesso. Sgombrarle implica un ragionamento sui parcheggi, e magari una piccola area pedonale. Nell'ipotesi che i lavori partano c'è un parcheggio di là dalla provinciale, che però è previsto come temporaneo: è necessario che chi va alla guida di questo Comune lo faccia diventare fisso. Poi c'è tutta la partita del Parco Pali: nel Parco Pali leva leva… c'è rimasto poco. C'è da fare una operazione-parcheggio anche lì. In questa visione si crea quella situazione di normalità che permette di vivere il centro. Allora lì ci vedo Scendi in Piazza come era, lo Sbaracco, i mercati di arti e mestieri, …".
Calamandrei: "Da piazza tutto no, ma tanto sì. La pedonalizzazione di parte della piazza è anche merito del sottoscritto: come verrà utilizzata lo decideremo dopo. Anche una pavimentazione diversa, come è sgtata scelta, implica un uso diverso da parte di pedoni e auto. Il Parco Pali, il cui appalto partirà a breve, sarà il polmone verde di Tavarnuzze al quale si arriverà dalla piazza in 30 secondi. Sulla parte del Parco Pali c'è un raddoppio di parcheggio mentre nel parcheggio provvisorio ci saranno dei campini per i ragazzi. Per rivitalizzare il paese sarà fondamentale il bando di gestione del Birillo: sono già arrivate 4-5 idee su come dovrà essere gestito, ben vengano. L'idea migliore sarà la vincitrice: secondo me ci starebbe bene una sala lettura, un punto studio anche fino a mezzanotte. Poi si possono fare mostre e altre cose. E poi tramite la biblioteca di Impruneta magari fare il prestito interbibliotecario. E' fondamentale lavorare insieme, fare squadra con imprese, commercianti, associazioni".
Bianchi: "Credo che per rivitalizzare un paese non bastano solo delle iniziative, va caratterizzato con qualcosa. Se non si promuove un qualcosa di specifico non si fa parlare del paese: quindi non arrivano altre persone, investimenti. Serve un progetto che punti su qualcosa di caratterizzante. Si può sfruttare la vicinanza con Firenze dal punto di vista turistico; per quanto riguarda la promozione, come l'Impruneta è caratterizzata su cotto e Festa dell'Uva, Tavarnuzze potrebbe organizzare una grande festa per attirare e far parlare. Insomma, un qualcosa che richiami l'attenzione".
Vannicelli Casoni: "Il recupero della piazza di Tavarnuzze è sicuramente importante. Il recupero del Birillo anche: non sarebbe male come distaccamento di una scuola dell'età libera. Importante per creare un'aggregazione sociale che è andata via via scomparendo. Ormai siamo tutti dei gruppetti, non c'è più la vita sociale che c'era quando ero ragazzo. Non c'è niente che crea voglia di stare insieme se non questi importantissimi circoli come l'Mcl, punti da prendere ad esempio. Il Birillo deve diventare un punto di aggregazione. Cercheremo di dar voce a tutti i cittadini da sempre inascoltati, che vogliono veder rifiorire questo paese, che vogliono ritrovare la gioia dello stare insieme. Faremo in base anche a quello che ci verrà richiesto: chi vive il posto deve indicare la via".
Lombardini: "Meno male che nel Birillo sono previsti cinque bagni, all'Impruneta ce n'è uno solo, in Barazzina. Per quanto rigarda chi governa questo paese, dico solo che ci hanno portato da anni gli stessi programmi elettorali senza fare niente. A Tavarnuzze è indispensabile liberare il centro del paese dal traffico veicolare di passaggio, realizzando una tangenziale che colleghi l'Imprunetana con la Cassia, un asse viario previsto da tempo. Per dare a tutti la possibilità di frequentare con tranquillità le attività commerciali. E poi la zona attorno al campo sportivo a verde pubblico attrezzato, arricchendola con campi da pallavolo e da pallacanestro, con il sottoattraversamento della Cassia e una nuova passerella sulla Greve".
Quali le vostre valutazioni di fronte alla "nascita" del traliccio di fronte al Parco Cave? Bisogna solo farci un po' l'abitudine o è successo qualcosa che non doveva accadere?
Bianchi: "Nel '96 ho iniziato con i comitati una battaglia per pianificare insieme alla cittadinanza il percorso dei tralicci. Eravamo 60-70 persone contro tutti. Chiedevamo l'interramento dei tralicci. Enel non può fare qual che vuole, ma deve mettersi d'accordo con la cittadinanza. E piano piano, anche con l'ausilio dei media, abbiamo prima portato a conoscenza l'opposizione; poi alla fine, a forza di non mollare mai, anche la maggioranza si è resa conto che un legame più stretto con la cittadinanza sarebbe stato utile per tutti. Il traliccio che è nato alla fine magari doveva essere in un altro punto: le cartine dei tracciati Enel sono a larghissima scala, un traliccio è piccolo. Spostato 30 metri su pianta non si vedono: forse lì non ci doveva stare".
Vannicelli Casoni: "Il traliccio è stato fatto perché funzionale all'interramento dei cavi. Il posizionamento del traliccio è stato concordato fra l'amministrazione comunale e Enel. In questo momento non si può fare niente per spostarlo. E' stata presa una decisione anche se i cittadini non erano d'accordo: questa è la cosa grave. Non ci si può fare niente".
Lombardini: "Sono contraria a dei comitati che nascono per difendere interessi di alcuni o palesano demagogia ambientalista. Nel caso specifico si è andati incontro a uno di questi comitati. Si è invaso così di tralicci la vallata del Lupo, che era invece da salvaguardare. Per alzarne infine uno mastodontico davanti al Parco Cave tanto decantato dall'amministrazione comunale".
Lazzerini: "Non posso che ribadire che quel traliccio è là e là rimane, anche con molta amarezza. Da questo però voglio trarne un ragionamento in parte positivo e in parte negativo. C'è stata una battaglia che ha visto le forze in consiglio comunale unite per l'interramento dell'ultimo tratto, ed è stata persa. Ci troviamo uno sfregio finale al progetto del Parco d'Arte delle Cave. Il problema è un altro: se lì c'era già il Parco d'Arte la partita sarebbe stata diversa. Si sconta l'ennesimo ritardo. E dico anche ch nel nostro comune c'è una quantità industriale di comitati, molto sopra alla media rispetto agli altri comuni: bisogna farsi qualche domanda, non è che siamo stati amministrati male? Forse si registra in toto l'assenza dell'amministrazione comunale"..
Calamandrei: "Il Parco Cave è un'area privata, l'approvazione dell'elettrodotto è ministeriale e in base al primo tracciato alcune richieste del Comune sono state prese in considerazione, altre no. E' stato eliminato il traliccio dello Zodiac, del Manetti, dell'asilo, mettendo tutto sotto terra e schermando anche i cavi. Dal punto di vista della salute dei cittadini molte cose sono state fatte. L'interramento su Tavarnuzze comporterà l'eliminazione di decine e decine di piloni ad oggi in essere. Il pilone delle Cave è brutto? Sì, lo è. Enel ha provato a non metterlo lì ma non è stato possibile. L'amministrazione ha chiesto che venisse spostato ancora più avanti ed Enel era disponibile: il problema è che andava troppo a ridosso dell'argine del fiume e quindi non è stato possibile. Per un pilone in più nella valletta comunque, ce ne troviamo 40 in meno in altre zone di Tavarnuzze".
Quali saranno le attività/iniziative e le attrezzature promosse che riusciranno, nel corso corso dei prossimi 5 anni, a limitare la "fuga" dei giovani tavarnuzzini verso la vita notturna, e non, di Firenze?
Calamandrei: "Tavarnuzze ha il difetto di essere troppo vicina a Firenze. La sera della Notte Bianca c'erano gli autobus pieni: è possibile fare questa cosa sempre? No. Bisogna essere chiari e fare i conti con i soldi. Si può fare qualcosa in più? Sì. Io sono un fruitore dei mezzi pubblici: fino a un po' d'anni fa l'ultimo autobus era all'una, adesso alle undici. L'amministrazione può cercare di sperimentare, magari una volta al mese e pubblicizzando (il servizio ha un costo…). Sul territorio ci sono tante cose che possono tenere i ragazzi nel paese, le iniziative delle associazioni, serate magari senza grosse aspettative che però fanno rimanere qui il fulcro, la socialità. A Tavarnuzze la grossa socialità l'abbiamo attorno ad associazioni, gruppi di volontariato. Ma alle 19.30 in piazza non c'è più niente. Rimangono solo i circoli. E chiaramente l'attrazione di Firenze è incredibile. L'Impruneta ha la fortuna di avere i rioni ed essere un po' staccata da Firenze".
Bianchi: "Il Comune non può aprire certo locali o discoteche. Una cosa però la può fare, lavorando sulla burocrazia. Va trovato un investitore e proporgli un iter snello, con una nuova politica che faccia dialogo, valuti assieme e farsi anche un po' proponente. Se l'idea non parte da nessuno, magari per valorizzare qualcosa deve essere lo stesso Comune a partire. E poi penso che la politica debba avere anche una funzione di ricerca di investimenti esterni, di reperimento di bandi. Pensare a iniziative di piccoli commercianti anche, aprire la mente ed essere innovativi. E l'innovazione porta a sviluppo. Se non si sviluppa non si sta fermi, si va indietro. Insomma: iniziativa personale (anche sollecitata) appoggiata da un percorso più facile".
Vannicelli Casoni: "Il Comune può incentivare a realizzare qualcosa. C'è la possibilità, ad esempio, di fare dei locali temporanei a gestione giovanile. Se i ragazzi hanno la voglia di impegnarsi potrebbe essere un'idea che cambia l'ottica. Ricreando un ambiente vicino a casa: il Comune si può fare carico di fare la parte amministrativo-burocratica. Sarebbe un'avventura interessante, che da maggio a settembre riempie le aree verdi. Inoltre noi pensiamo a un Centro Sportivo Polivalente con attività sportive, di ricreazione e anche un locale: possiamo individuare la zona e poi servono i privati. E' il nosto sogno nel cassetto. Che guarda ai giovani, ma guarda… a tutti".
Lombardini: "Posso solo dire che la fuga dei giovani verso Firenze è fenomeno generalizzato e irreversibile. Ci si può fare davvero poco: magari i nostri ragazzi hanno bisogno di pensare più semplice, di gustarsi meglio quel che offre loro la vita e un paese come quello di Tavarnuzze".
Lazzerini: "Io non credo che sia il caso di rivolgersi ai giovani con l'idea di farsi dare una soluzione. La responsabilità di spazi mancanti, in tutti i sensi, è di chi li ha preceduti. Io credo che l'amministrazione può avere un ruolo importante, unendo esigenze e spazi. Guardiamoci intorno, non ci sono i giardini. I tavarnuzzini vanno a fare la spesa a San Casciano: chiediamoci perché, e la risposta è che lì hanno fatto un centro storico a misura. Qui no".
Capitolo scuola, con particolare riferimento alle strutture: problema molto sentito in tutto il comune. In quale direzione bisogna muoversi qui a Tavarnuzze?
Vannicelli Casoni: "Il punto a cui siamo adesso non è giustificabile. Si fanno addirittura i lavori in una scuola che abbiamo in affitto. Con i soldi che si risparmierebbero si potrebbe fare i lavori all'Impruneta nella sede di proprietà comunale e fare una navetta che porta i ragazzi a Tavarnuzze. Così si recuperano gli edifici comunali, si evita di buttare via i soldi in situazioni scandalose, e si ottimizzano le risorse".
Lombardini: "A Tavarnuzze c'è una scuola media che parrebbe all'avanguardia, sento invece di grosse problematiche sulle altre scuole. Un accorpamento totale di Impruneta e Tavarnuzze oggi come oggi non è possibile farlo: lasciamo quindi una scuola dell'infanzia a Tavarnuzze e a Impruneta. Magari pensiamo a convenzioni con strutture private. E spostiamo tutti i ragazzi delle medie a Tavarnuzze".
Lazzerini: "Quando ho ricevuto la lettera del nuovo dirigente scolastico (clicca qui per leggerla) pensavo che fosse uno scherzo. Senza presunzione questo è il mio intervento che da cinque anni faccio in consiglio comunale. E' la filosofia complessiva, il disegno che ho sempre avuto nella testa, e denuncia lo stato dell'arte attuale. Abbiamo una situazione fortemente critica nonostante 3 milioni e mezzo spesi nei vari plessi. Da oltre tre anni nella materna di via Roma a Impruneta piove dal tetto: chiudi oggi, chiudi domani un'altra aula… siamo vicini allo sgombero. Mi fa sorridere che il sindaco oggi rivendichi un finanziamento regionale consistente quando io credo che bastava un intervento di manutenzione straordinaria per rimettere due coppi e non si era a questo punto. E ora si pensa di chiudere per due anni una scuola per rifare il tetto! La scuola media di Impruneta ci costa 200mila euro all'anno di affitto. C'è una maggioranza che non ha mai ascoltato, che non ha fatto nulla e siamo al punto zero".
Calamandrei: "Nella mia campagna elettorale per le primarie ho detto che entro un anno decideremo il luogo in cui costruire il plesso a Impruneta. A me il discorso sul plesso unico o il doppio plesso mi appassiona il giusto, dovrà essere un percorso condiviso con tutti. A Tavarnuzze c'è una scuola media che dovrà essere per forza il plesso scolastico di Tavarnuzze. Questa amministrazione ha fallito sull'individuazione di un plesso scolastico: ma è anche vero che dopo la mozione di inizio legislatura non c'è stato interesse di nessuno, né maggioranza né opposizione, su questo tema. Le scuole hanno tanto pecche, tanti difetti, errori delle imprese, … . Ma questa amministrazione uscente non ha certo dormito sulle scuole esistenti: su quelle ha lavorato. E' mancata magari una visione del futuro".
Bianchi: "Una delle note dolenti a Impruneta è proprio quella delle scuole. Bisogna investire su efficienza e sicurezza. Trovo intelligenti i due plessi, uno a Impruneta e uno a Tavarnuzze. Sono stato anche attaccato sulla nostra proposta a livello di programma scolastico e mi sono stupito: non mi pare che si sia in un comune in cui si brilla per l'innovazione in questo settore".
di Matteo Pucci
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