L’A1 venne costruita a metà anni ’50 del 900. La FI-SI a metà anni ’60.
Sono trascorsi oltre 60 anni ed è stata un’epoca di sviluppo della circolazione, specie del traffico pesante che ha visto aumentare la portata dei mezzi a fronte di strutture che sono andate via via deteriorandosi per ragioni di età del cemento.
Poi c’è stato il passaggio ai privati, che hanno fatto il minimo per mantenerla e il massimo per realizzare profitti azionari.
In questa baraonda di gestione è successa la tragedia del ponte di Genova che a quanto pare non è stato sorvegliato adeguatamente ed è crollato.
Ora gli italiani hanno ricomprato quello che avevano venduto 20 anni fa in condizioni peggiorate sia a causa della scarsa manutenzione effettuata e del tempo trascorso.
Dopo il disastro di Genova, dove sono crollate anche alcune “volte” della gallerie, i tecnici si son messi a fare una revisione completa del sistema autostradale e da qua i cantieri e i disagi dei cittadini costretti a ritornare alla velocità degli anni ’60 con le strade storiche.
Un grave errore strategico è stato voler fare la terza corsia invece della “bretella” Incisa- Barberino che avrebbe diminuito il traffico intorno a Firenze.
Altro” tappo” non risolto è la “fine – inizio” FI-SI alla Certosa, dove si formano code immense quando l’A1 non riceve il traffico.
E la fila si forma sulle due corsie ostruendo la corsia di deflusso verso Scandicci/Firenze.
R.B.
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