Salve redazione!
Sto notando finalmente qualche deciso progresso dei lavori sul viadotto Docciola (Falciani ha un incredibile sottoponte che non permette di scorgere lo stato di avanzamento dei lavori), ho visto che hanno trivellato pali, demolito e rifatto l’impalcato e il cordolo esterno che regge il guardrail, quest’ultimo addirittura installato nuovo per alcuni tratti.
Spero che si avviino a finire i lavori, che come sappiamo dovevano terminare entro il 24 aprile, diciamo che ad agosto è ragionevole vedere la chiusure temporanee dei cantieri, un po’ meno per quelli in clamoroso ritardo (si faccia riferimento ai famosi 8 mesi sbandierati da Anas nel 2020) ma comunque speriamo bene, ormai si fa come fanno agli autospurghi, alla puzza ci si abitua.
Vorrei rivedere e “scorreggere” la famosa lettera di Benigni e Troisi al Savonarola, per fare una domanda in modo scherzoso (Arlecchino si confessò burlando), ad Anas.
“San Casciano in Val di Pesa, estate quasi 2024.
Santissima ANAS, quanto ci piaci a noi che utilizziamo l’Autopalio!
Scusa le volgarità eventuali.
Santissima, potresti lasciarci vivere un po’ meglio, se puoi? E poi ci sarebbe verso, compatibilmente con le norme di sicurezza e le burocrazie varie, di veder pulire col taglio selettivo tutta la vegetazione a bordo strada nel tratto interessato dai lavori Docciola/Falciani, prima che Sua Santità ripristini la viabilità, per evitare un altro cantiere mobile?
Eh? Anas, e che è? Oh! Diamoci una calmata, eh! Oh! E che è?
Qua pare che ogni cosa, ogni cosa uno non si può muovere che, questo e quello, pure per te!
Oh! Noi siamo (più o meno) personcine perbene, che non farebbero male nemmeno a una mosca, figuriamoci a un ANASantone come te. Anzi, varrai più di una mosca, no?
Noi ti salutiamo con due capienti ed esplodenti gonadi (intragenere, son cresciute a tutte/i) e mettiamo la nostra faccia sotto i tuoi piedi, senza chiederti nemmeno di stare ferma, puoi muoverti quanto ti pare e piace e noi zitti sotto.
Scusa per il paragone tra la mosca e l’ANASantone, non volevamo minimamente offendere.
I tuoi peccatori di prima, con la faccia dove sappiamo, sempre zitti, sotto”.
Io, invece, spero nel perdono di Benigni e del compianto Troisi.
Gabriele Cocci
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