Caro Gazzettino del Chianti, abbiamo letto la lettera firmata da voi ricevuta e pubblicata con il titolo “Sulla Greve in secca è nato un bosco. Perché non vengono tagliati gli alberi?” e volentieri rispondiamo.
# Sulla Greve in secca è nato un bosco. Perché non vengono tagliati gli alberi?
Sì il Torrente Greve in quel tratto è parte del Reticolo Idrografico di Gestione affidato con la Legge Regionale 79/2012 alle cure del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno; con l’occasione segnaliamo che sul sito della Regione (a questo link) è possibile vedere facilmente la mappa dei fiumi e torrenti della Toscana con rispettive competenze e lavori di manutenzione.
Confermiamo anche che il controllo della vegetazione ripariale oltre ad essere uno dei nostri compiti principali è anche uno degli elementi fondamentali della strategia di riduzione del rischio idrogeologico e dunque di prevenzione contro franamenti, esondazioni e alluvioni.
Troppo spesso siamo portati a ritenere che i nostri corsi d’acqua più sono privi di vegetazione e più sono sicuri ma vari studi ed esperienze pratiche ci hanno dimostrato e ci dimostrano che invece la presenza di una fascia ripariale controllata, ciclicamente diradata secondo principi selvicolturali a vantaggio delle piante più giovani, sane e di maggior pregio non aggrava il grado di rischio idraulico della zona.
Ma, anzi, rende più scabrose le sponde e dunque contribuisce a dissipare l’energia delle correnti di piena oltre che essere parte fondamentale del ricchissimo habitat naturale fluviale perché ombreggia, crea riparo e rifugio per molte specie animali, … .
Proprio in questo senso quel tratto di corso d’acqua è censito nel nostro Piano di Classifica come soggetto a diradamento selettivo delle alberature della fascia ripariale su cicli pluriennali ogni 2-5 anni e proprio nel prossimo autunno saremo lì per un nostro intervento di “alleggerimento” della vegetazione presente.
Ringraziamo infine per l’occasione che abbiamo di fornire spiegazioni e approfondimenti della nostra complessa, delicata ed appassionante attività che nel tempo deve necessariamente mutare ed adattarsi ai cambiamenti ambientali e alle condizioni sociali delle varie zone del territorio.
Per essere sempre di più parte di quello sviluppo sostenibile che è al centro delle agende europee e nazionali di ripresa e resilienza post Covid-19 e che tutti noi auspichiamo anche per la nostra Regione.
Marco Bottino, presidente Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno
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