Si festeggia la benvenuta di un convegno basato su un argomento storico sdrucciolevole, in un quadrato geografico che la luce primaverile rende incantevole.
Il gruppo “Berardenga Storia e Arte” si è fatto portatore morale di un proposito altisonante – contro corrente – su un’area comunale dove in parte giace una zona che pare edificata da architetti della DDR, ma nel cui intorno poggiano la storia cruciale dei tempi fra papi e impero, lo sgorgare di acque salutari benefiche, il luogo dove venne decapitato Sant’Ansano patrono di Siena, l’interramento di edifici di epoca romana (di importanza notevole per l’epoca di realizzazione e ritrovamenti archeologici) il culmine di una battaglia fra due mondi contrapposti che videro i lampredottai soccombere.
Ma si scoprono collegamenti della zona con persone che hanno scritto pagine sublimi di letteratura moderna con Vittorio Alfieri – che qui si bagnava e cavalcava – Silvio Pellico, Giuseppe Mazzini in un cordone ombelicale londinese a cui erano legati anche Ugo Foscolo e Quirina Mocenni.
Sedimenti di storia che si accumulano dagli etruschi, passano dai romani e dalle lotte fra comuni del basso medioevo, trattati di acque benefiche per cure termali lombari e arti bassi, famiglie nobiliari, un paesaggio intorno che viene attraversato nel bene e nel male dal torrente Malena affluente dell’Arbia.
Perché l’acqua dai tempi dei tempi, è sempre una costante, come l’idea di ristorazione (sempre fallita) in diversi edifici della zona dove è giunto finalmente il momento di fare un salto in oltre.
Un parco storico solidale aperto a forme di agricoltura sociale non diserbata, percorsi escursionistici e ciclistici, ristori rustici, riuso delle acque termali benefiche dell’Acqua Borra, come quando le signore arrivavano con i pullman di linea e si immergevano nell’acqua quanto bastava per passare il tempo facendo l’uncinetto.
Andrea Pagliantini
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