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martedì 23 Aprile 2024
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    “Il passaggio del fronte fra Campoli e Mercatale: e la Basilica di Impruneta che si sbriciolava”

    Un racconto coinvolgente di chi, allora bambino, visse l'arrivo degli Alleati nelle nostre campagne. Un ricordo vivido e circostanziato, che ci racconto quei drammatici giorni

    Continuiamo il racconto del passaggio del fronte in zona Quattrostrade.  

    Mentre le ultime truppe tedesche abbandonavano la zona dopo aver minato alcuni passaggi erano in procinto di arrivare i carri armati dei Neozelandesi  che già si trovavano sulla strada dei poggi da Montefolchi a Valigondoli, dove avevano già avuto scontri fra carri a colpi di cannone e due carri si incendiarono a vicenda restando sul posto per parecchio tempo.

    Avevano inizialmente seguito la strada che scende il versante verso San Fabiano, ma sul Poggiosecco (Mercatale) c’era una batteria che sparandogli contro ne mise fuori servizio un paio.

    Allora gli altri aggirarono il percorso gettandosi nei campi dove era una valletta che era riparata dai colpi e si distesero sulla strada che da San Fabiano portava alla fornace dove facevano calce e mattoni.

    Il fronte per noi era già passato, ora erano in zona Mercatale- pian del Melograno, alle Banderuole dove c’è il convento delle monache, c’era un carro Tigre che sparava verso Campoli e fra un colpo e l’altro si nascondeva dietro le case.

    Sotto il piazzale c’era una cisterna e gira gira il suo peso fece crollare la volta e il carro rimase con una parte dei cingoli che non facevano presa e rimase lì (di quel carro abbiamo le foto con un soldato che ispeziona mitra spianato).

    Tedeschi spariti, in arrivo i “liberatori”: fu abbandonato il rifugio e rifacemmo la strada verso casa sopra la fornace.

    Era la mattina e c’erano tanti carri allineati lungo la strada e nei campi a mezza collina da dove erano discesi il giorno precedente. Gli salutavano e ci salutavano.

    Loro dovevano scendere verso Mercatale e la Greve per combattere in zona Impruneta ancora occupata dai tedeschi.

    Non ci fermammo alla nostra casa perché era esposta al tiro dei cannoni tedeschi (Tigre di Mercatale compreso).

    Allungammo il percorso fino al Borgo di Casavecchia (sopra Campoli) che era oltre la collina e nascosto al tiro diretto.

    Lì erano già arrivate le fanterie composte da indiani e sudafricani che incominciarono a rifornire i nuovi arrivati di “the”, cosa mai vista prima.

    Le nostre donne erano abituate a fare il caffè col grano e orzo tostato: facevano così col the e veniva una brodaglia nera che non piaceva a nessuno. Ricordo sacchetti di tela di the per tanto tempo trascurati in un mobile… .

    Intanto l’esercito alleato si consolidava e prendeva posizione in previsione del passaggio dell’Arno e del martellamento delle linee tedesche verso le colline prima di Firenze.

    Nella vallata di Vallacchio avevano dispiegato una grande batteria di cannoni e a protezione avevano approntato batterie antiaere a mezza collina.

    Una di esse era in prossimità di dove eravamo ricoverati e mio fratello tredicenne andava a trovare quei soldati che erano in possesso di un grosso binocolo e lui curiosava… .

    Di aerei tedeschi ne volavano ormai pochi, ma uno si fece vivo; e mio fratello fu gettato violentemente nella buca di protezione e loro facevano il loro lavoro con le mitraglie.

    Una sera mentre era lì passarono aerei Alleati che di solito andavano verso Pontassieve o il Mugello, ma quella sera bombardarono Impruneta.

    Racconta che aveva il binocolo e vedeva cadere le bombe luccicanti e salire una polvere rossastra. Era la Basilica di Impruneta che si sbriciolava… .

    R.B.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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