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giovedì 18 Aprile 2024
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    “Salviamo i nostri ragazzi dalla didattica online. Lo dico da ex preside”

    "Negli anni '80 a San Casciano ho creato uno dei primi laboratori di informatica alle medie. Ma adesso rabbrividisco a pensare che la scuola si riduca a insegnamento online"

    Da preside negli anni ’80 ho creato uno dei primi laboratori di informatica nella scuola media, pensate che allora c’erano i Commodore!

    Dico questo per far capire che io ho creduto fortemente nella valenza del web, ed ho sempre proseguito su questa linea fino a istituire nella scuola media di San Casciano un moderno laboratorio informatico.

    Ma adesso rabbrividisco a pensare che la scuola possa ridursi ad insegnamento online.

    Come possiamo esultare della didattica online? Come possiamo ignorare gli occhi curiosi, attenti dei ragazzi che ci ascoltano? Come possiamo dimenticare la ricchezza dell’insegnamento con la gioia del provare con i ragazzi a trovare le risposte alle tante domande che nascono stando assieme?

    Come possiamo privare i nostri ragazzi dell’esperienza formativa, socializzante della scuola? Questa esperienza soprattutto per i più piccoli fino al termine della scuola dell’obbligo fa parte della loro crescita, del loro futuro ,la scuola è la base per formare uomini e donne perché diventino cittadini responsabili e consapevoli.

    Pensare di fare lezione avendo metà classe a scuola e metà a casa è un obbrobrio. E un insegnante che si rispetti non può accettare questa riduzione del suo ruolo a quello di una sorta di macchina!

    Certo sono convinta che ogni insegnante debba saper utilizzare internet anche a fini didattici , ma in classe si interagisce con gli alunni, si dialoga, si passa tra i banchi, si scherza e intanto si spiega, si interroga, anche si rimprovera. In una parola si vive insieme. Questa è vera didattica.

    Come si può’ pensare di privare i ragazzi di un periodo cosi fondamentale della loro crescita??!

    GiĂ  questi mesi di quarantena possono aver causato gravi danni alla psiche dei ragazzi.

    Non tutti hanno avuto una famiglia che li ha saputi supportare ed aiutare a superare questo vuoto improvviso nel loro processo formativo.

    E che li abbia saputi aiutare anche nell’uso di internet, a parte le grandi differenze sociali ed economiche che dividono le nostre famiglie il che rende difficile se non impossibile l’utilizzo della rete a tutti. Anche se questo nel territorio del Chianti è molto meno evidente che in altre zone.

    Adesso siamo tutti ripresi dal discutere gli aiuti economici per le varie categorie e si arriva all’assurdo di offrire 500 euro alle famiglie per le vacanze come se questo potesse servire a qualcosa. Ma nessuno, ripeto nessuno, che si ponga il problema del danno enorme inferto alle nuove giovanissime generazioni.

    Il danno non è solo la interruzione dell’iter scolastico, che tra l’altro di per sé è già abbastanza grave, ma il danno psicologico che gran parte dei nostri ragazzi ha senz’altro subito e che per i più piccoli soprattutto è irrecuperabile.

    Nel parlare e poco della ripresa della scuola, ma solo a settembre si ipotizzano inoltre le cose più assurde, per mantenere più distanziamento tra gli alunni capisco che si possano dividere le classi, ma solo organizzando dei veri doppi turni, garantendo agli alunni una vera classe di riferimento e questo lo si può fare solo assumendo personale supplente per il tempo che sarà necessario, naturalmente dopo aver utilizzato tutto il personale a disposizione.

    Non certo sminuendo il lavoro dell’insegnamento “Dal vivo” e solo pochissimi docenti riuscirebbero comunque per difficoltĂ  tecnica a fare con mezza classe presente e l’altra messa in video. Ma poi gli insegnanti non si rendono conto che su questa strada dell’uso di internet si arriva a considerarli del tutto inutili??!!

    Anche in questo periodo voglio ricordare che gli insegnanti non avevano l’obbligo di usare internet e alcuni di questi sono riusciti solo a registrare delle lezioni/conferenza da sottoporre agli allievi e molti non hanno fatto neppure questo. E non mi si venga a dire che molte di queste pseudo lezioni siano state utili.

    Il personale supplente garantirà invece il rapporto alunno/docente che già è fondamentale per un rapporto educativo formativo.

    In questo momento di crisi assumendo supplenti si possono anche aiutare molti giovani a trovare un lavoro dignitoso che aiuterebbe tutti noi italiani a garantire un futuro migliore ai nostri figli.

    In fondo in tal modo si potrebbe tra l’altro aiutare molti giovani ad avere un lavoro , non dovrebbero così ricorrere a reddito di cittadinanza!!

    Non si può non farlo perché costa troppo? Costerebbe molto di più danneggiare la vita dei nostri figli e con questa tutto il nostro futuro di nazione Italia, portando avanti generazioni svantaggiate.

    Possiamo risparmiare su tutto ma NON sulla formazione dei nostri ragazzi.

    Un altro punto è quello degli esami finali di terza media e della maturità.

    Non capisco perché si privino i ragazzi anche di questa esperienza. Far tornare a scuola solo gli alunni delle classi finali per due /tre settimane avendo per il distanziamento le aule di tutta una scuola e come docenti tutto un collegio di docenti che potrebbero prendere gruppi di pochi alunni ciascuno costituirebbe un’esperienza bellissima per tutti alunni e docenti.

    Sono sicura che molti docenti sarebbero d’accordo con me, il problema è che questo non interessa i politici, prima fra tutti il nostro ministro della pubblica istruzione. I media in questo assordante silenzio sono loro ossequienti.

    Ma ancora una breve osservazione: e l’estate? Non si dovrebbero forse far organizzare dei campi estivi per tutti i ragazzi, ricorrendo anche ai docenti che per mesi sono rimasti senza lavoro, ma non senza stipendio?

    Naturalmente questi ultimi solo su base volontaria, ma almeno per i ragazzi si farebbe un tentativo di far loro recuperare almeno un po’ di serenità. I Comuni potrebbero fare molto in questo senso.

    Ma adesso sembra che non ci sia un solo politico che voglia difendere i nostri ragazzi e che nella loro difesa non veda anche uno sbocco operativo per tanti giovani laureati.

    Franca Raggi Capodivacca, Preside in pensione

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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