Dal giorno 15 settembre 2020 ho segnalato al servizio 187 l’impossibilità di ricevere e effettuare telefonate dall’utenza intestata a mia moglie, B.D., e individuata con il numero 055…… .
Dopo alcuni solleciti, gli operatori del 187 mi dicono che praticamente è inutile insistere perché il guasto singolo può essere riparato nell’arco di due giorni.
La mattina del secondo giorno si presenta un tecnico della società SIME (che ormai è di casa visto i continui interventi su questa linea) e appura che si tratta di un guasto più grave che coinvolge diverse, se non tutte, utenze della frazione Croce di Via, Talente, posta tra San Casciano e Cerbaia.
Ebbene, da quel momento mi sono prodigato a controllare l’esecuzione dei lavori di ripristino.
Sorpresa: lungo la linea che corre da Cerbaia all’abitato del Talente e di Croce di Via non si nota attività lavorativa; in centrale l’unica cosa visibile è una Panda nuova fiammante eternamente ferma nel resede Tim ma anche qui mai nessuno.
Non credo che i guasti si riparino da soli. Questi disservizi hanno origine nella notte dei tempi tanto è che il 24 giugno 2003 compare un articolo sul quotidiano La Nazione a firma di Andrea Ciappi con un titolo molto significativo e drammaticamente sempre attuale: “Il telefono resta muto e la Telecom sorda”.
Ho con me tutta la documentazione dell’epoca con i nominativi di dirigenti e ingegneri contattati.
Ripeto, e sottolineo: il telefono non è un giocattolo che serve a generare una fattura mensile e basta ma un necessario supporto particolarmente utile per i malati e anziani.
In loco sono presenti anche persone che con il telefono ci lavorano (impiegati, costruttore e un giornalista).
Giuseppe Ledda
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