SAN CASCIANO – Dal 24 al 31 luglio: una maratona di eventi e cerimonie istituzionali per accendere e tenere viva la fiammella della memoria sui valori che nascono dalla Liberazione del territorio chiantigiano (e sancascianese) dal nazifascismo che quest’anno celebra l’ottantunesimo anniversario.
Ricordare e onorare la memoria dei caduti per la libertà e dei testimoni della Resistenza e rafforzare, soprattutto tra le nuove generazioni, i principi democratici sui quali si fonda la Costituzione Italiana.
E’ il duplice obiettivo che si pone il Comune di San Casciano nel promuovere e organizzare il ricco calendario che celebra l’ottantunesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo, avvenuta alla fine del mese di luglio del 1944.
Un percorso di memoria diffusa che toccherà i luoghi simbolo del territorio, tra Fabbrica, Mercatale, San Casciano e La Romola, e che propone una ricca programmazione che alterna interventi istituzionali, riflessioni collettive, performance artistiche, camminate narrative, proiezioni, letture sceniche.
Le iniziative sono organizzate in collaborazione con le sezioni locali dell’A.N.P.I. e le associazioni del territorio.
“Ritengo fondamentale – commenta il sindaco Roberto Ciappi – legare i tanti momenti in cui ci ritroviamo per commemorare le vittime del secondo conflitto mondiale, coloro che hanno sacrificato se stessi per la nostra libertà, ripercorrere i luoghi del territorio più colpiti dalla guerra, teatro di scontri, oppressioni e assassini da parte dei nazisti e dei fascisti”.
“Per dare vita a una narrazione storica che coinvolga e renda partecipe tutta la comunità – riprende – perché è così che si costruisce la memoria condivisa e collettiva e si rafforza nel tempo quel ponte, quel filo tanto prezioso quanto delicato che unisce i giovani e gli anziani, le nuove generazioni ai racconti e alle testimonianze dei loro nonni”.
Il programma delle celebrazioni prende avvio domani, giovedì 24 luglio alle ore 18, in località Fabbrica con la celebrazione della Messa in suffragio dei martiri di Fabbrica, seguita dalla lettura scenica “La fede non basta” a cura di Gabriele Sani.
Il giorno successivo, venerdì 25 luglio alle ore 21.15, piazza Vittorio Veneto accoglierà il ricordo della Liberazione di Mercatale (25 luglio 1944) con il flash mob e il concerto del gruppo Prima Materia e la proiezione del documentario “Music & Resilience” a cura di A.N.P.I. “Sezione XXV Luglio, Mercatale”.
Sabato 26 luglio alle ore 21 partirà un percorso narrato davanti al Teatro Niccolini per la Camminata della Liberazione che attraverserà San Casciano – Gentilino – Petriolo (e ritorno).
Il cammino sarà arricchito dalla rievocazione di alcune testimonianze tratte dal documentario “A casa nostra c’era la libertà: Rosanna e Dante Tacci”, curato da A.N.P.I. “Sezione XXV Luglio, Mercatale”.
L’evento clou delle celebrazioni dell’81mo anniversario della Liberazione di San Casciano dall’occupazione nazifascista, in programma domenica 27 luglio alle ore 21.30 nell’arena entro le mura, prevede gli interventi istituzionali e la lettura scenica “Un autunno d’agosto”, dall’opera di Agnese Pini.
Si tratta di un adattamento teatrale di Elena Miranda, con Luisa Cattaneo e Gabriele Giaffreda, accompagnati dalla musica dal vivo di Madoka Funatsu, prodotto da Primera / Officine della Cultura.
Il cartellone propone un appuntamento conclusivo a La Romola sabato 31 luglio alle ore 21 nella piazza centrale della frazione con la deposizione della corona alla targa in ricordo dei soldati neozelandesi caduti per la Liberazione e una mostra fotografica a cura di “La Romola Insieme”.
Piazza 4 Novembre accoglierà inoltre un ciclo di letture dedicate alle Liberazione e alla Pace. E’ un reading letterario popolare a cura del “Patto per la Lettura Romola” che invita i cittadini e le cittadine a portare un testo da condividere e leggere ad alta voce.
La strage di Fabbrica
I tedeschi che avevano allestito nella zona di Fabbrica una linea difensiva e si erano insediati sin dal maggio 1944 nella Villa del Conte Piatti decisero di fare irruzione nella casa di Bruno Viviani, doveva vivevano alcune famiglie di sfollati, catturarono Brunetto Bartalesi, Giuseppe Vermigli, Carlo Viviani e Bruno Viviani.
Due adulti e due anziani furono arrestati, condotti dai soldati nazifascisti al di fuori dell’edificio e poi fucilati a colpi di mitraglie nella vicina Fornace di Fabbrica.
Solo Carlo Viviani, ferito, riuscì a salvarsi fingendosi morto e a testimoniare che i tedeschi prima di uccidere gli uomini li accusarono di essere partigiani.
Carlo Viviani morì qualche anno dopo, nel 1948, a causa di una malattia causata proprio dagli avvenimenti del 24 luglio.
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