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domenica 18 Maggio 2025
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    A San Casciano si riscopre la raffigurazione ottocentesca della divisa della Guardia municipale

    Nuovo percorso di promozione e valorizzazione delle origini della cultura, delle tradizioni e della memoria storica. Si parte con l'archivio fotografico e documentaristico del Gruppo La Porticciola

    SAN CASCIANO – Cappello alla bersagliera, giacca blu e pantalone bianco di foggia militare.

    Una serie di documenti inediti datati 1867, tra cui la deliberazione della giunta comunale e un’illustrazione disegnata a mano, realizzata con pennino ad inchiostro e tinte acquerellate, rivela per la prima volta la divisa della Guardia municipale di San Casciano, approvata e descritta dal sindaco dell’epoca, Francesco Pierozzi.

    E’ solo uno dei tesori che affiora dallo scrigno, ricco di testimonianze fotografiche e memoria storica, conservato nella sede dell’associazione culturale del Gruppo La Porticciola.

    Dove il sindaco Roberto Ciappi, accolto da uno dei fondatori Fabrizio Fornera, ha iniziato ieri, venerdì 18 aprile, il suo viaggio nel tempo. Alla scoperta di luoghi, segni, tracce del passato che continuano a vivere nel presente grazie all’impegno del volontariato locale.

    La ricerca della testimonianza più antica di San Casciano, custodita tra gli scaffali dell’archivio fotografico del Gruppo La Porticciola, che raccoglie migliaia di scatti in bianco e nero dai primi anni del 1900 ai giorni nostri, è la prima tappa di un nuovo percorso di promozione e valorizzazione lanciato dal primo cittadino.

    L’iniziativa pone al centro il cuore più longevo delle tradizioni sancascianesi e delle realtà che, nel territorio, operano con passione e dedizione per dare continuità alle radici storiche del territorio.

    Attraverso la conservazione di documenti e l’organizzazione di feste e manifestazioni, attività culturali, rituali legati ai luoghi di fede, al mondo dell’agricoltura, al settore dell’enogastronomia, elementi divenuti identitari ed emblematici del comune chiantigiano che si tramandano di generazione in generazione.

    “Il nostro percorso che vuole riscoprire e diffondere la conoscenza delle origini della nostra comunità – dichiara il sindaco Ciappi – non poteva non partire da una delle associazioni locali che da quasi 60 anni rappresenta essa stessa una pagina della nostra memoria storica, parte di un patrimonio di ricordi molto più esteso e dilatato nel tempo”.

    “L’archivio si compone di documenti, fotografie e cartoline secolari – spiega ancora – oggetti preziosi che raccontano la vita sociale, il lavoro, la scuola, i conflitti mondiali, le feste di paese, la banda e ritraggono i paesaggi rurali di San Casciano e del Chianti. Una passione profonda che negli anni si è trasformata in una realtà culturale viva e partecipata con l’inclinazione mai abbandonata a documentare la realtà con la fotografia”.

    Tra i documenti più antichi custoditi presso l’archivio del Gruppo La Porticciola viene alla luce appunto la documentazione relativa alla divisa, il ruolo, la retribuzione dell’antenato del vigile urbano sancascianese.

    L’atto pubblico postunitario che stabiliva cosa dovesse indossare il soggetto incaricato di svolgere le funzioni di Guardia Municipale, arreca in cima la data di un anno bisestile.

    Correva l’anno 1867, precisamente il 29 febbraio, quando il sindaco di allora, Francesco Pierozzi, scriveva al Sig. Conte Ser Prefetto della Provincia di Firenze per richiedere l’approvazione alla documentazione inviata che includeva la deliberazione della giunta comunale e la rappresentazione pittorica del “figurino” in allegato.

    Una divisa di cui il sindaco tenne a precisare l’originalità e l’autorevolezza che richiede una veste “militare”.

    “Una decente divisa alla foggia militare – scrive – affinché possa essere riconosciuto nell’esercito delle sue funzioni ed ottenere maggiore rispetto ed obbedienza”.

    E aggiunge: “Invio anche il figurino dal quale si può constatare che la divisa in nulla è assimilata ai vari corpi dell’esercito ed agli agenti doganali e di sicurezza pubblica quantunque foggiata alla militare, il piccolo disegno indica il modo con cui si intende che sia vestita la Guardia Municipale e con quale si viene ad utilizzare un cappello bigio alla Bersagliera esistente in questo ufficio municipale”.

    Il documento varava anche la nomina definitiva del cittadino che era stato assunto in forma provvisoria per svolgere il ruolo di Guardia Municipale, un certo Antonio Montecchi che fino a quel momento “aveva adempiuto agli obblighi senza mai dare veruna occasione a reclami… nell’intento di garantire una diligente vigilanza nel far rispettare il Regolamento di polizia municipale”.

    Dunque il sindaco, nel rispetto delle norme tracciate dal consiglio comunale, deliberò l’assunzione in virtù “del diritto acquisito col lavoro in chi ha funzionato provvisoriamente” e l’entità del salario: “un assegno annuo di 600 lire”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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