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venerdì 19 Aprile 2024
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    Ultimo saluto a uno dei sancascianesi che hanno vissuto la tragedia dei campi di lavoro tedeschi

    SAN CASCIANO – Era quasi arrivato a tagliare il traguardo dei 100 anni, che avrebbe festeggiato insieme ai suoi cari, orgogliosi di avere un nonno così.

     

    Già pensava di invitare anche il sindaco di San Casciano Massimiliano Pescini ("Porgo le mie sentite condoglianze ai familiari di Silvio" ha fatto sapere il primo cittadino appena ha appreso la notizia), perché a queste cose ci teneva davvero.

     

    Ma Silvio Forzieri, nato a Montespertoli il 2 maggio 1914, ha detto addio alla vita terrena domenica 24 novembre, in una classica giornata autunnale. Si è come addormentato, subito dopo colazione.

     

    Una vita fatta di duro lavoro nella campagna quella di Silvio, e che aveva portato con sé i terribili segni e gli indelebili ricordi della seconda guerra mondiale.

     

    Fu preso prigioniero e deportato a Hannover (Germania): aveva i gradi di Sergente Maggiore, e probabilmente per questo fu portato a lavorare in una fabbrica assieme ad altri soldati Italiani. Lì si prese cura di un mutilato anziano e  per questo fu ricompensato con alcune fette di pane e qualche sigaretta.

     

    Con sé Silvio teneva una macchina fotografica, datagli da un tenente quando era in Albania, che riuscì a riportare a casa.

     

    Così come riuscì a salvare il suo diario, scritto su un libretto tedesco, che fu pubblicato nel 2004; “Diario di guerra e prigionia del Sergente Maggiore Silvio Forzieri 1941-1945”.

     

    Insieme con lui c’erano anche altri soldati di San Casciano e delle frazioni. Tra questi Guido Barbetti, suo compagno, al quale Silvio dette assistenza fino alla sua morte.

     

    Così raccontava quel triste ricordo: "Cominciò ad avere attacchi di febbre alta e le gambe iniziarono a gonfiargli, tanto che fu portato in infermeria. Sul mio diario c’è la data esatta: il 30 gennaio ’45 viene ricoverato all’infermeria, il 4 febbraio all’ospedale dove morì il 7 febbraio. I funerali si svolsero il 21 febbraio assieme ad altri soldati, e fui io a fare scrivere sulla croce il suo nome e la data di nascita e di morte".

     

    "Quando riuscii a tornare in Italia – ricordava ancora – andai di persona a riconsegnare il suo portafoglio ai suoi familiari che abitavano all’Olmo, poco distante dal Bargino".

     

    Nel libro(Edizioni Polistampa), a cura di Silvano Callaioli, ricordò così il ritorno a San Casciano, per esattezza al Ponterotto: "Quando arrivai a casa vennero tutti fuori, c’erano due bambine, una di mio fratello e una era la mia. Ma non riuscivo a riconoscere la mia, tanto che chiesi quale era delle due. Aveva due anni".

     

    Oggi di Silvio Forzieri rimangono tanti ricordi: le foto scattate nel periodo della guerra, i suoi scritti, la sua macchina fotografica: "Oh! La funziona ancora eh!" diceva. Ricordi che i suoi familiari conserveranno gelosamente come ha fatto lui.

     

    I funerali di Silvio si svolgeranno oggi, lunedì 25 novembre, presso la Propositura di San Casciano, alle 15.

    di Antonio Taddei

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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