SAN CASCIANO – Una mostra-mercato molto particolare, arrivata da alcuni giorni nel cuore del Chianti e visibile ancora fino al 28 ottobre.
“Ande Mobili”, organizzata dall’associazione Plantula APS (insieme all’associazione Operazione Mato Grosso) presso il Cappellone di Sant’Antonio Abate (chiesa di San Francesco-Monastero delle Clarisse), apre al pubblico, che sta arrivando da varie zone della Toscana, tutti i pomeriggi (dalle 16 alle 21) fino, come detto, al 28 ottobre (dalle 10 alle 21).
Permette l’esposizione di veri capolavori di falegnameria, sculture in marmo, legno e vetro, capi d’abbigliamento e maglieria in alpaca. Che, appunto, arrivano dal lontano sud America.
Siamo andati a visitarla con uno degli organizzatori, Salvatore Scivo che, camminando fra dipinti, maglioni e sculture, ci ha raccontato nel dettaglio la storia dell’Operazione Mato Grosso, e di colui che l’ha fondata, don Ugo Censi.
“Don Ugo – inizia a dirci – si occupava dei ragazzi detenuti nell’ex carcere minorile Beccaria, ad Arese, che era stato dato ai salesiani. Che lo trasformarono in un istituto di formazione professionale, cultura e accoglienza. In estate don Ugo portava i ragazzi in vacanza in montagna, in Val Formazza, in una casa di salesiani. Qui incontra un Padre missionario in Brasile, Padre Pedro Melesi. Che commosse i ragazzi raccontando le sue esperienze sul campo, tanto che decisero di partire con lui”.
Nasce così L’Operazione Mato Grosso, con la prima spedizione a Poxoreo, Brasile, in cui venne costruita una scuola-oratorio.
“Don Ugo Censi – prosegue il racconto – non partecipò a questa spedizione a causa di una malattia, tubercolosi ossea. Ma i ragazzi che partirono continuarono a mandargli lettere, e lui decise di divulgarle. Nel frattempo, aveva deciso di recarsi a Lourdes in barella, con le ossa quasi tutte usurate e miracolosamente guarì”.
“Attualmente l’Operazione Mato Grosso è un movimento a-confessionale – sottolinea Scivo – non è necessario che i volontari siano credenti o meno. L’unica cosa che conta è l’aiuto che ognuno può dare ai poveri. L’OMG ha due anime: una francescana per la ricerca della povertà; l’altra salesiana, per la vicinanza ai giovani”.
I lavori della mostra “Ande Mobili” nascono attraverso la creazione di scuole d’arte: falegnameria, scultura, tessitura. La scuola dura cinque anni e accoglie i giovani poverissimi ai quali viene dato vitto, alloggio e istruzione.
I ragazzi si dedicano soprattutto al restauro e alla falegnameria, le ragazze invece si occupano maggiormente della maglieria. Uno dei degli allievi, lo scultore Miguel Morales, ha realizzato una statua di San Giuseppe che è stata donata a Papa Francesco.
In missione si sono create delle cooperative e il ricavato torna a loro. Con questo denaro, a loro volta, devono aiutare i fratelli più poveri.
È questo lo spirito dell’OMG e tal proposito citiamo di seguito uno dei motti di Padre Ugo: “Noi dobbiamo insegnare a pescare ma la cosa più difficile non è insegnare a pescare, ma regalare i pesci”.
In Italia ci sono diversi campi di lavoro. Uno di loro si trova proprio a San Casciano, presso il Monastero delle Clarisse, in cui i giovani si ritrovano nei fine settimana o durante le vacanze.
Questi campi non servono solamente per la raccolta fondi, ma importante è anche la formazione a cui arrivano questi volontari, che sacrificano il loro tempo di riposo per aiutare i poveri.
Alcuni di loro partono per le spedizioni: in Perù, Equador, Bolivia e Brasile.
Lo fanno a loro spese, e portano una parte della loro dote da donare ai meno fortunati. Lo stesso Salvatore Scivo partirà a breve insieme alla moglie per una spedizione da volontario in Perù.
Grazie all’impegno di Suor Livia, dell’Ordine delle Clarisse di San Casciano, che nel 2018 andò in missione con un permesso speciale per quattro mesi (e conobbe don Ugo), in questi giorni è possibile visitare la mostra nel Cappellone di Sant’Antonio Abate.
Acquistando qualcosa si potrà contribuire affinché questi giovani artisti possano continuare a lavorare e vivere nella propria terra.
Un mondo di bellezza e bontà che non lascerà indifferenti: anche solo visitandolo, si darà una mano a farlo conoscere… .
©RIPRODUZIONE RISERVATA