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martedì 19 Marzo 2024
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    Castelli del Grevepesa: accordo di collaborazione e integrazione con Cantina dei Colli Fiorentini

    "Logica cooperativa che si sposa con quella del miglioramento dell’efficienza gestionale e della ricerca di nuovi ambiti di mercato"

    GABBIANO (SAN CASCIANO) – Castelli del Grevepesa ha sottoscritto, nelle scorse settimane, un accordo di collaborazione e integrazione con Cantina dei Colli Fiorentini, destinato a creare importanti ricadute positive nel sistema vitivinicolo chiantigiano.

    “La nostra cantina – ha dichiarato Alessandro Cardini, direttore generale della Castelli del Grevepesa – è tra i maggiori produttori ed imbottigliatori di vino del Chianti Classico ed è complementare per prodotto e business commerciale con la Cooperativa Colli Fiorentini, dimensionalmente il principale produttore di Chianti docg”.

    “La solidità del progetto – viene spiegato dal quartier generale dei Castelli del Grevepesa a Gabbiano, nel comune di San Casciano – si basa sulla forza dei due attori, che rappresentano, ciascuno nella propria denominazione, una realtà di riferimento in un territorio che catalizza l’interesse enologico mondiale”.

    Il fatturato di Castelli del Grevepesa è generato da una produzione in bottiglia con marchi noti quali Castelgreve, Clemente VII, Castello di Bibbione e UnioBio, quest’ultimo frutto della sinergia nel biologico con la Vecchia Cantina di Montepulciano.

    Colli Fiorentini ha un’importante produzione di sfuso: unire le forze può permettere di sviluppare nuovi prodotti utilizzando brand più conosciuti.

    “L’integrazione operativa e commerciale – viene sottolineato – permetterà di generare economie nelle iniziative di promozione, realizzare investimenti comuni per fiere nazionali e internazionali e altri eventi, come l’organizzazione comune di manifestazioni in collaborazione: la realizzazione di stand unici ed altri investimenti promozionali andrà a diretto beneficio dell’economicità delle cooperative e, in ultima analisi, a vantaggio dei loro soci.

    Si attendono “economie di costo anche sul fronte produttivo, grazie all’armonizzazione dei costi della fase di imbottigliamento e di confezionamento, grazie alla standardizzazione di bottiglie, cartoni, tappi e tutto ciò che riguarda il materiale secco”.

    Dal lato dei ricavi ci si attende “un incremento delle uve raccolte e quindi delle quantità vendute, con un’incidenza minore dei costi generali”.

    “A beneficiare dell’aggregazione – viene ancora sottolineato – sarà anche la varietà dei vini prodotti, con possibilità di sviluppare etichette su tipologie al momento non presenti nella gamma di Castelli del Grevepesa: parliamo di vini bianchi, bollicine e Igt monocultivar”.

    “L’ampliamento della gamma, l’incremento delle dimensioni produttive e le sensibili economie di costo – si rilancia – permetteranno di mettere a punto nuove strategie di distribuzione ed in particolare di potenziamento dei canali di vendita sia domestici che internazionali”.

    “La sinergia di integrazione con Colli Fiorentini – sono ancora parole dei Castelli del Grevepsa – sarà anche l’occasione per soddisfare le mutate esigenze del mercato in termini di sostenibilità ambientale, grazie all’impegno che le due realtà assumono con reciproco impegno, di introdurre innovazioni di processo e di prodotto”.

    “La nostra cantina – aggiunge il direttore Cardini – possiede già la certificazione di sostenibilità, e stiamo continuando a lavorare sull’efficientamento produttivo per ridurre l’impatto energetico grazie a nuovi standard di illuminazione, l’applicazione di pannelli solari, l’utilizzo di un cappotto termico e di una nuova centrale termina a cippato”.

    “Stiamo inoltre implementando – conclude – un progetto in vigna per produrre uve provenienti da agricoltura sostenibile 4.0. Oltre poi ad avere già nel portafoglio alcuni prodotti biologici, abbiamo iniziato da qualche mese una produzione di vino senza solfiti aggiunti”.

    “Pratiche di economicità aziendale e sociale – si rilancia – che rendono Castelli del Grevepesa una best practice per il Chianti Classico docg e che genereranno ulteriore valorizzazione all’interno del progetto di aggregazione con la grande cooperativa del Chianti docg.

    “La logica cooperativa – concludono – che trova espressione nel protocollo di collaborazione siglato con Colli Fiorentini si sposa con quella del miglioramento dell’efficienza gestionale e della ricerca di nuovi ambiti di mercato. Un progetto che nasce per portare valore al territorio, ma che deve necessariamente partire dai benefici di efficienza, di marginalità e di mercato che le due aziende si propongono di realizzare”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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