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giovedì 25 Aprile 2024
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    Holding, retromarcia completata: il Cda di ChiantiBanca sceglie Iccrea

    Decisione presa oggi, lunedì 16 ottobre: l'assemblea dei soci dovrà essere convocata a stretto giro per dire la sua

    SAN CASCIANO – Alla fine la scelta ufficiale è arrivata. Una scelta che verrà sottoposta (presumibilmente entro la fine dell'anno viste le scadenze con Banca d'Italia) all'assemblea dei soci. Una scelta arrivata oggi, lunedì 16 ottobre, in un Cda molto atteso.

     

    "Il consiglio di amministrazione di ChiantiBanca – si legge in una nota – presieduto dal professor Cristiano Iacopozzi, ha esaminato lo stato del percorso di adesione al gruppo bancario cooperativo, che tutte le Bcc sono chiamate a completare entro la fine del prossimo anno, come stabilito dalla legge di riforma (decreto legge 18/2016, convertito con la legge 49/2016) e dalle disposizioni del Testo Unico Bancario".

     

    "Il consiglio – prosegue la nota – ha deliberato di valutare l’adesione al costituendo gruppo bancario cooperativo promosso da Iccrea Banca s.p.a., nei termini da questa resi noti a tutte le Bcc (secondo quanto previsto dall’art. 37-ter del TUB)".

     

    Il motivo della retomarcia dalla scelta della holding trentina (Cassa Centrale)? "Il consiglio – prosegue la nota – reputa, infatti, tale gruppo come quello più vicino alla tradizione di ChiantiBanca e delle Bcc che questa ha nel tempo incorporato, oltre che come quello più rispondente al modello di impresa bancaria cui ChiantiBanca, anche nei rapporti con il mondo cooperativo e con le altre Bcc del territorio toscano, si è sempre ispirata".

     

    "Il Cda – continua la nota – ha espresso la convinzione che, anche relativamente alla strategia industriale, questa scelta vada nella direzione di un pieno e più forte ruolo di ChiantiBanca nel sistema di credito cooperativo toscano, al fine di una valorizzazione del suo ruolo a beneficio dei propri soci, clienti e dipendenti, rafforzando la sua posizione di banca di riferimento del territorio".

     

    "Da sempre, infatti – si evidenzia – ChiantiBanca riveste un ruolo di supporto alle imprese, ai professionisti e alle famiglie del territorio per la crescita dell’economia e della società".

     

    Poi il capitolo più spinoso, ovvero quello dell'indicazione dell'assemblea dei soci alla quale deve essere sottoposta questa nuova opzione. Assemblea che, lo ricordiamo, ha approvato l'adesione a Cassa Centrale in due occasioni (18 dicembre 2016 e il 14 maggio scorso, su questa pende un ricordo presentato da nove soci): e che deve essere chiamata ad esprimersi su questo cambio di scenario.

     

    "In tempi rapidi – spiega la nota, rimanendo per adesso sul vago – il consiglio di amministrazione convocherà l’assemblea dei soci perché possa validamente esprimersi sull’adesione al gruppo che, all’esito delle necessarie valutazioni, risulterà quello più coerente con le prospettive strategiche di ChiantiBanca".

     

    "Il consiglio di amministrazione di ChiantiBanca – conclude la nota – auspica (nell’interesse della solidità e competitività dell’intero movimento cooperativo) che le Bcc italiane non siano chiamate solo a scegliere tra due o più gruppi bancari cooperativi, ma possano successivamente contribuire alla creazione di un unico gruppo destinato ad accoglierle tutte, per meglio affrontare le sfide di un mercato sempre più competitivo, nel quale il valore e i valori delle banche di credito cooperativo siano elemento di fiducia e ricchezza, soprattutto nei riguardi dei soci, dei clienti e dei dipendenti".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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