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giovedì 25 Aprile 2024
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    Tante storie in questo luogo di vita e di fede, restaurato grazie ad Alessandro Bellini

    PONTEROTTO (SAN CASCIANO) – Erano davvero in tanti venerdì 13 settembre ad attendere che la porta della Cappellina del Ponterotto, detta anche La Madonna dell’Acqua lungo la via Certaldese, si riaprisse dopo oltre 50 anni di abbandono.

     

    E' tornata nel suo splendore grazie all’ottimo restauro fatto eseguire dal proprietario dell’immobile, Alessandro Bellini. Quella che si è aperta è stata anche una porta dei ricordi: presenti Chiara Molducci assessore alla cultura, Donatella Viviani assessore all’innovazione tecnologica, l'assessore al turismo Renzo Masi, oltre alla brava restauratrice Arianna Martinelli che ha illustrato ai presenti le fasi di recupero degli affreschi.

     

    Ma la sorpresa è stata la presenza anche un discendente dei conti Scarampi proprietari dal 1465 fino al 1571: Lodovico Scarampi, che abbiamo fotografato sotto lo stemma di famiglia (cinque aste rosse in campo giallo oro), emerso con i restauri, affrescato sulla superfice interna di ambedue le pareti laterali.

     

    Un pomeriggio davvero particolare dicevamo, tanto che sono serviti anche due agenti della polizia municipale per dirigere il traffico, per le persone che hanno vissuto appieno la vita religiosa che si svolgeva nella Cappellina.

     

    Tanto che abbiamo incontrato una signora, Tosca Guasti, che il 6 giugno 1957 venne unita qui in matrimonio con Giuseppe Bartoli, da don Narciso Ferrari: "Un'emozione davvero particolare – ha detto al Gazzettino del Chianti – all’interno vi è ancora il confessionale a muro, un piccolo inginocchiatoio, oltre al campanellino e il porta elemosine. E lo sa cosa avvenne quel giorno…?".

     

    "Il fotografo – ci racconta – aveva agganciato male il rullino della macchina fotografica, pertanto di quel bellissimo giorno non ho nessuna foto!".

     

    Abbiamo rintracciato anche quello che allora era un giovane chierichetto, Giulio Mazzei. Ma la Cappellina fino al 1954 era anche un punto di ritrovo per i giovani del posto, dove dopo il catechismo si fermavano a giocare e dove le donne andavano a dire il rosario durante il mese Mariano.

     

    "Ricordo che una volta – stavolta è Vincenzo Matteuzzi, conosciuto come “Cencio”, ex gestore della Trattoria del Ponterotto a raccontare – don Narciso una mattina arrivò tardi per dire Messa scusandosi perché non era arrivato il legno! In realtà il legno era la carrozza che doveva accompagnare da San Casciano al Ponterotto il sacerdote. Ricordo anche che qui appresi della notizia della tragedia di Superga, dove il 4 maggio 1949 in un incidente aereo persero la vita tutti i giocatori del Grande Torino. Lo raccontò una signora che veniva al rosario, lo apprese alla radio e penso che fosse l’unica nella zona ad averlo".

     

    "Mi sembrava che fosse stata più grande – dice ancora –  ma è solo una sensazione, perché le dimensioni sono ovviamente le stesse di allora. Comunque dobbiamo ringraziare Alessandro Bellini che ha ridato vita a un luogo così pieno di ricordi e storia e arte".

     

    Ma la festa non si è conclusa solo con l’inaugurazione, perché Alessandro ha allestito per i presenti uno squisito rinfresco con prodotti tipici della cucina toscana: con la possibilità anche di seguire su uno schermo le fasi del restauro.

     

    E da oggi chi desidera fermarsi alla Cappellina lo potrà fare: la porta resterà sempre aperta e grazie a una protezione in vetro, varcata la soglia, una luce da sotto l’altare illuminerà la Madonna con Bambino e libro, ai due lati San Giovanni Battista e San Lorenzo, e sopra la Madonna il Padreterno tra due Serafini.

    di Antonio Taddei

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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