LA ROMOLA (SAN CASCIANO) – I migliori anni del suo traguardo da centenaria Lucidalba Arvedi, che proprio oggi (venerdì 24 novembre) nella casa di campagna de La Romola ha festeggiato un secolo di vita, li ha trascorsi tra il Veneto e la Toscana.
Nella villa secolare nei pressi di Verona, dove è cresciuta insieme ai genitori e ai nonni che di mestiere facevano gli agricoltori, produttori di olio e vino, e nel cuore del Chianti Classico, a San Casciano, luogo in cui negli anni Sessanta si era insediata con il marito, Francesco Pascucci, noto endocrinologo di origine romagnola.
Sono tanti i ricordi, le memorie che riemergono dal passato e che Lucidalba evoca lucidamente nel conversare con il sindaco di San Casciano Roberto Ciappi che, poche ore fa, è andato nella sua casa per festeggiare la nonna di adozione romolina e renderle omaggio con un cadeau floreale.
L’infanzia serena, trascorsa con i genitori “che si sono voluti tanto bene e ci hanno insegnato ad amare”, la nonna materna con la quale aveva un rapporto speciale.
Il babbo filantropo che ha trasmesso ai figli la cultura del volontariato; e la pratica virtuosa del mettersi a disposizione degli altri per aiutare soprattutto i più deboli nei momenti di maggiore necessità.
“Durante la seconda guerra mondiale – dice Lucidalba – sulla nostra tavola non sono mai mancati un pezzo di pane e un bicchiere di vino, grazie al lavoro nei campi condotto dal papà e dal nonno”.
“Per questo motivo – aggiunge – sentivamo il bisogno di dare una mano a chi si trovava in condizioni precarie. E tutti i giorni ci recavamo all’ospedale militare, allestito poco distante dalla nostra abitazione, per portare del cibo e soccorrere i pazienti come potevamo”.
“Mio padre – ricorda ancora – voleva che tutta la famiglia si impegnasse a dare un contributo e risollevare le sorti di chi ci stava vicino”.
Lucidalba ha fatto la mamma quasi a tempo pieno, affiancando il marito nella sua attività di medico, ha coltivato molte passioni tra cui la pittura, il ricamo e il cucito. E mentre parla con il sindaco è tutto… un via vai.
Il telefono squilla, alla porta bussano per la consegna di fiori e biglietti scritti a mano. L’euforia cresce e l’attesa pure per l’arrivo dei cinque nipoti con i quali la dolcissima nonna ha deciso di celebrare il compleanno.
Anche oggi per Lucidalba sarà un giorno di festa da trascorrere in famiglia: nell’amore che unisce e riunisce le generazioni, i buoni sentimenti, la qualità del vivere in campagna.
“Sono stato davvero lieto di aver trascorso questo momento speciale con Lucidalba – ha dichiarato il sindaco Ciappi – una donna straordinariamente forte, consapevole, serena, soddisfatta del suo percorso di vita, che ha amato ed è stata amata”.
“Ringrazio lei e la sua famiglia per aver condiviso con me i suoi ricordi – conclude – E’ stata l’occasione per ribadire quanto sia importante preservare la cultura della memoria, valorizzare ogni tassello di quel patrimonio prezioso, fatto di conoscenza, tradizioni, storia. Che racconta chi siamo stati, da dove veniamo e i segni e i messaggi di rispetto, responsabilità, altruismo, che intendiamo trasmettere a chi verrà dopo di noi”.
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