CHIANTI FIORENTINO – Un buon sistema di allarme e le massime precauzioni raccomandate dalle forze dell’ordine.
Una famiglia che vive in un borgo di case fra San Pancrazio e San Quirico in Collina ha messo in fuga così, nel pomeriggio di domenica 3 novembre, i ladri. Che si erano presentati, letteralmente, alla porta di casa. Dove i proprietari in quel momento non c’erano.
“Stavamo tornando – ci raccontano – ma avevamo bucato una gomma dell’auto. Tanto che avevamo montato il “ruotino”; quindi stavamo procedendo anche a velocità ridotta”.
Ma, come detto, la casa è ben allarmata: “Abbiamo un impianto di sicurezza con una telecamera esterna, con rilevatore di movimento, che ha avvisato sul cellulare che qualcuno era davanti alla porta. Abbiamo aperto la app e visto che non erano persone, diciamo così, amichevoli”.
Insomma, mentre la coppia è sulla sua auto e torna verso casa, vede sullo schermo dello smartphone due ladri davanti alla porta di ingresso… .
Dall’auto avvisano i carabinieri (ai quali poi hanno debitamente consegnato tutte le registrazioni) e i familiari. Ma, intanto, tramite il collegamento smartphone-videocitofono, possono interagire.
“Erano un uomo e una donna di fronte alla porta – prosegue il racconto – Avranno avuto circa 35 anni; una terza persona si vede dietro, a fare da palo in strada”.
Li descrivono come “ben vestiti. Lui con un piumino, un cappellino e un paracollo. E una tracolla, probabilmente con gli arnesi del mestiere. Lei in tuta con il cappuccio, scarpe da ginnastica rosa, di marca”.
“Si vede che scrutano come fare a entrare – continua la famiglia – Con una lampadina studiano la situazione. Ma a quel punto riusciamo a parlare dal videocitofono, gli diciamo che sono stati ripresi, che c’è una telecamera attiva”.
“Si sentono smascherati – aggiungono – si accorgono anche della telecamera del vicino di casa. Si travisano i volti e vanno via lentamente, mentre il palo scappa… a tutta velocità”.
Il videocitofono in collegamento con lo smartphone fa sentire anche l’audio: “Prima che interagissimo si sentono parlare fra di loro, probabilmente con una lingua dell’est Europa”.
“Quando iniziamo a urlare per mandarli via – sottolineano – dicono qualche parola anche in italiano. Non si erano accorti che c’era la telecamera, altrimenti non si sarebbero avvicinati in quel modo”.
“Abbiamo messo cartelli di avviso in tutta la zona – conclude la famiglia – in accordo con le forze dell’ordine, con una breve descrizione dei ladri. Speriamo, diffondendo al massimo la notizia, di aiutare gli altri. Sperando che i carabinieri, con tutto il materiale registrato, riescano magari a trovarli”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA