spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
sabato 3 Maggio 2025
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Una famiglia di animali ha costruito un tunnel dal quale è uscita l’acqua. Danno di migliaia di euro

    CHIESANUOVA (SAN CASCIANO) – In molti conoscono il lago che si trova lungo la strada provinciale Volterrana, tra Chiesanuova e Villa I Collazzi, denominato dai più il “lago di Chiesanuova” per la vicinanza della frazione del comune di San Casciano.

     

    In realtà la sua vera denominazione è lago collinare la Serra, di proprietà della Fattoria I Collazzi, nel comune di Impruneta.

     

    Il nostro interesse è caduto su questo lago dopo che alcuni nostri lettori ci avevano interpellato preoccupati per lo stato di “secca” in cui si trova. Una cosa sinceramente anomala per il mese di gennaio: le voci erano anche che la causa fosse da attribuire alle scosse di terremoto del mese di dicembre, così abbiamo deciso di andare a vedere cosa effettivamente stesse succedendo.

     

    L’impatto appena arrivati è stato di stupore: l’acqua, come documentiamo con alcune foto, è abbassata lasciando asciutta buona parte del lago che "guarda" Chiesanuova.

     

    Dalle sponde si nota quanto sia effettivamente abbassato il livello dell’acqua: nel mezzo rimangono i “galleggianti”, che una volta servivano per tenere le pompe di aspirazione dell’acqua.

     

    Proviamo a sentire alcune persone intente alla pesca: "Quando siamo arrivati siamo rimasti sbalorditi della mancanza dell’acqua – ci raccontano – fino a pochi mesi fa era pieno come sempre. Nemmeno nei periodi di siccità abbiamo visto il lago in queste condizioni!".

     

    Lasciamo i pescatori e incontriamo una coppia intenta a passeggiare: "Noi sappiamo che nel mese di luglio sono stati eseguiti dei lavori per mettere a norma il lago, pensavamo che il motivo della mancanza dell’acqua fosse dovuto tutto ciò, ma vediamo che il livello è ulteriormente sceso. Non ci spieghiamo cosa succeda francamente".

     

    Proseguiamo per fare il giro completo, ma non notiamo anomalie, salvo lo sporco abbandonato (purtroppo) dai tanti frequentatori estivi.

     

    L’unica cosa da fare dunque è interpellare la Fattoria I Collazzi, dove troviamo un responsabile, il quale con un sorriso amaro ci spiega cosa sta succedendo al lago. Ed è incredibile.

     

    "Non ci crederà – esordisce – quando le dirò la causa di quanto sta succedendo nell’invaso e che sta costando un patrimonio…".

     

    "Una famiglia di nutrie – ci spiega – ha costruito un tunnel sull’argine provocando lo svuotamento! Abbiamo già provveduto a un primo intervento affinché la fuoriuscita dell’acqua non provocasse un disastro a valle, così al momento siamo costretti a tenere il livello al minimo!".

     

    "La cosa più semplice sarebbe eliminare le nutrie – dice ancora – ma guai, sono animali protetti. Tra l’altro c’è chi ha avuto la brillante idea di proporre di sterilizzare questi “toponi”, lasciando così che continuino a fare gallerie e danni. Guardi sono molto arrabbiato, perché la cifra per risanare il lago è insostenibile. E ammesso che si possa mettere mano ai lavori, con che coraggio lo possiamo fare se dopo poco le nutrie possono tornare indisturbate a fare le loro gallerie?".

     

    Quindi la causa dello svuotamento del lago è da attribuire alle nutrie: documentandoci abbiamo appreso la notizia che questa specie alloctona, che spesso crea danni all’agricoltura, all’ambiente, alle strutture arginali, può essere abbattuta dietro una specifica richiesta. Servirà questo a dare nuova vita al lago?

    di Antonio Taddei

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...