SAN CASCIANO – Pioggia e lacrime. Il groppo alla gola che arriva durante una lettura a inizio Messa. Quando c’è chi sale al pulpito con un bimbo in braccio, per partecipare alla funzione e, allo stesso tempo, non farlo piangere. Dignità e semplicità. Dolore lacerante ma composto.
Una foto sorridente. A rappresentarla per sempre. I compagni di squadra dei figli, il saluto fugace del parroco di Chiesanuova, don Cristian Comini, che prima che il carro funebre parta si bacia il palmo della mano e lo appoggia sulla cassa.
Si sono svolti oggi, venerdì 25 ottobre, nella Propositura di San Casciano, i funerali di Laura Frosecchi, 55 anni, uccisa giovedì 17 ottobre scorso nel suo negozio di Chiesanuova a colpi di arma da fuoco dal nipote, Mattia Scutti, 22 anni.
Ad officiare la cerimonia è venuto l’arcivescovo di Firenze, monsignor Gherardo Gambelli, affiancato dal parroco di Chiesanuova, don Comini, sacerdoti e diaconi.
“Abbiamo chiesto la presenza del vescovo di Firenze – è stato detto all’inizio – per far percepire ancor di più la vicinanza alle comunità di San Casciano e Chiesanuova. Per aiutarci a sentire forte la consolazione che viene dal Signore”.
“Crediamo in quella promessa del Signore Gesù – ha detto monsignor Gambelli – presente in mezzo a noi, ai cari di Laura. Siamo qui per pregare che la accolga nella sua misericordia, in modo che possiamo sentirla vicino a noi”.
Nella sua omelia ha ricordato che “non preghiamo solo per lei, ma con lei. Laura ora ci vede dal cielo, ci aiuta ad accogliere la grazia di Dio. La morte di una persona cara, soprattutto quando giunge in forma tragica e violenta, sembra farci sprofondare in un abisso di tristezza”.
“Se riusciamo a far tacere le voci di rabbia e paura – ha esortato il vescovo – e ci mettiamo in ascolto della parte più intima del nostro cuore, sentiamo un sussurro che ci dice di rialzarci. Non scoraggiamoci. Le voci che vogliono farci tacere nel nostro rivolgerci a Gesù spesso sono dentro di noi, ma possiamo combatterle”.
“Lo spirito santo – ha concluso – ci viene in aiuto e ci spinge a rivolgerci a Dio, a un padre con un cuore di madre. Siamo invitati a riprendere il cammino seguendo Gesù: ciò che abbiamo vissuto nell’amore vivrà in eterno. Solo Gesù può aiutarci a vincere il male con il bene”.

La funzione è terminata con il saluto, dal pulpito, dei familiari.
Ha iniziato la sorella, Daniela, con un filo di voce: “Laura – ha detto – oggi siamo qui da te. L’immagine più dura per me è pensarti lì da sola mentre soffri, impaurita, mentre chiedi aiuto e nessuno può farlo. Sappi però che in quei secondi noi, io, la mamma, il babbo, Gianni, eravamo lì con te. Non eri sola”.
“Siamo così simili – ha riflettuto a voce alta – Due donne vere, testarde, che aspettavano di diventare più anziane, quando le passioni si placano e gli animi si distendono e, finalmente, scoprirsi e aprirsi meglio. Questa possibilità ci è stata strappata, è una parte del futuro che scompare”.
Poi, un’immagine finale, di due sorelle e un fratello, bambini, incantati da un manto bianco oltre al vetro della finestra: “Voglio ricordarci quando tutti e tre, piccolini, ci siamo svegliati e ci siamo abbracciati davanti alla neve. Chi voleva farti scomparire non ce l’ha fatta. Sei e sarai sempre con noi, nelle generazioni che verranno. Sono così fiera di te, della mia sorella. Adesso riposa in pace”.
Anche il fratello, Gianni, che nei giorni scorsi aveva affidato ai social una lunga lettera aperta, l’ha salutata. Senza niente di scritto, a cuore aperto.
“Ho un ricordo di Laura legato all’ultima volta che ci siamo visti – ha detto – Con i miei figli, mia moglie, ci siamo fermati al negozio: del resto era sempre lì, a lavorare. Quando dicevamo di andare a salutarla andavamo al negozio, sicuri di trovarla”.
“Era sempre solare e sorridente – ha proseguito – la conoscete tutti. Aveva tanto amore per i suoi figli, per Stefano: dedita al lavoro e sul lavoro se n’è andata. In quel maledetto giovedì, alle 11, è stata strappata alla vita”.
“Volevo ringraziare tutti – ha concluso – per i messaggi che mi avete mandato, tanti, tantissimi, di cordoglio e affetto. Per me e la mia famiglia. Nel ricordo di mia sorella, che sia in pace con nostro Signore”.
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