SAN CASCIANO – Il consiglio di amministrazione di ChiantiBanca ha presentato, lunedì 13 giugno, a Banca d'Italia istanza di way out, consentita dalla legge di riforma del Credito Cooperativo alle banche con patrimonio superiore ai 200 milioni di euro.
Ovvero uscire dal credito cooperativo, non aderendo alla holding unica, e intraprendere un percorso di autonomia creando una Spa (controllata dalla cooperativa) alla quale affidare la licenza bancaria.
"E’ stata contestualmente inviata relativa comunicazione ai soci – scrive in una nota ChiantiBanca – i quali, in una assemblea da convocare in autunno, saranno chiamati a decidere in merito a questa fondamentale scelta strategica, anche sulla base dei risultati delle analisi e valutazioni di vantaggi e svantaggi che saranno condotte in questi mesi".
"Tale istanza – tiene a specificare l'istituto di credito – rappresenta un elemento di continuità rispetto alla nostra storia, che ci ha portati ad essere la prima banca di credito cooperativo in Toscana e la terza a livello nazionale, ed è in piena coerenza col sentiero di crescita autonoma seguito con successo finora".
"Il Cda – si legge ancora – si impegna a vagliare con cura ed estremo scrupolo ogni aspetto operativo, occupazionale e legale in modo da rappresentare ai soci, entro la fine dell’anno, il quadro il più possibile corretto e fedele delle opportunità e dei rischi inerenti ai due scenari dettati dalla riforma del Credito Cooperativo".
"L’unico obiettivo – è la conclusione – è quello di continuare a far crescere la banca per essere una protagonista dell'economia toscana, cogliendo le opportunità dello sviluppo territoriale e mantenendo inalterato il radicamento alle comunità".
di Redazione
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