Durante il consiglio comunale di lunedì 22 aprile è stato ricordato Fernando Cubattoli, venuto a mancare il 6 marzo all’età di 76 anni. Un uomo che ha lasciato il segno per il suo impegno in politica, ma anche sul fattore umano.
Il presidente del consiglio comunale Gianni Mazzei, dopo avere ringraziato i familiari presenti nella sala consiliare, ha letto una lettera: "Ricordare Fernando Cubattoli è un onore poiché di lui possiamo dire che è stato un compagno, un uomo della sinistra e delle istituzioni di questo paese, che ha dedicato tutta la sua vita e le sue energie all’impegno politico istituzionale a tutti i livelli. Un impegno attivo e coerente che ha portato avanti fino ai suoi ultimi giorni. Sicuramente la sua prematura scomparsa lascia un vuoto incolmabile a Mercatale, a San Casciano, nei luoghi e ambiti, dove è stato e ha operato. Sempre presente e puntuale per quel rispetto che si deve quando si onorano gli impegni, sempre attento, lucido e soprattutto, appassionato. Una passione che si è portata dietro per tutta la vita. Ascoltare i suoi interventi in questa sala significava imparare sempre qualcosa in più. Il suo contributo alle battaglie democratiche che hanno caratterizzato la sinistra del paese non è mai venuto meno dalla sua adolescenza alla sua morte. Un uomo che ha messo a disposizione la sua intelligenza e il suo tempo per la politica. La Politica con la “P”maiuscola che nasce dalla riflessione, dallo scambio, dal dibattito condiviso da tutti quegli spazi democratici che ha contribuito a costruire e poi a fare conoscere e portare avanti. Un antifascista che non è mai mancato a un appuntamento a un’occasione per salvaguardare la Democrazia, la Costituzione ed esaltare il valore della lotta di Liberazione che tante volte, ha raccontato trasmettendo i suoi ricordi di bambino. Fernando era anche un uomo del dialogo, poiché nell’ultima legislatura Roselli noi eravamo ad un passo dalla rottura politica della qualizione, ebbene fu Fernando che riuscì a ricompattare quella frattura profonda che pareva insanabile, meritando così uno scontro politico che non avrebbe portato davvero niente di buono per entrambi gli schieramenti. A distanza di anni mi sono e ci siamo resi conto che Fernando aveva ragione e aveva visto lontano in quei momenti bui. Caro Fernando noi ti vogliamo bene al di là di queste parole che forse, possano suonare retoriche, no! Non è davvero il tuo caso. Ti ricorderemo sempre come esempio d’impegno della Sinistra".
Sempre il presidente Mazzei ha letto un ricordo di Fernando inviato dal consigliere comunale Jacopo Borri. A seguire è intervenuto Enrico Farina: "Con Fernando ho condiviso due legislature dal ’95 al 2004 ci siamo trovati sempre su posizioni opposte, però nel rispetto massimo e reciproco. Io intendo ricordarlo sul punto di vista umano e personale, tanto che finito l’argomento politico, eravamo amici. Forse allora c’era ancora una sana ideologia, rispetto a oggi che non si sa più bene cosa c’è. All’epoca di Fernando le persone si misuravano dai valori sia da una parte politica sia dall’altra, valori fondanti di onestà, serietà e onore. Sicuramente la società ha perso una persona perbene".
Zaccheo Nencioni: "Io colgo lo spirito non avendolo conosciuto se solo di vista, ma percepisco stasera che è riuscito a seminare bene e oggi si raccolgano i suoi frutti".
Francesco Nieddu: "Ringrazio i rappresentanti dei gruppi per le belle parole espresse che testimoniano la grandezza della persona scomparsa. Io in questa legislatura ricopro il ruolo che è stato di Fernando, che definisco il mio maestro e mi onora di essere stato insieme con lui nel partito come giovane segretario della Sinistra giovanile. Dovrei e vorrei essere io a ricordarlo, ma ho deciso che questo onore spetti a Ferdinando Maida".
Hanno vissuto a lungo a poche centinaia di metri Fernando e Ferdinando, in quel piccolo angolo di paradiso chiamato Montefiridolfi. Non è stato facile però per lui, con la voce incrinata da quel nodo alla gola che ti prende quando si ricorda una persona cara. Un nodo che però ha sciolto esprimendo la stima nei confronti di chi chiamava amichevolmente il “Cuba” generoso rivoluzionario.
Ecco il saluto di Maida a Fernando Cubattoli: "È trascorso un mese e mezzo e ancora sento questa tristezza infinita che mi coglie improvvisa quando passando da certi luoghi o riflettendo sulle cose anche banali della vita quotidiana, mi torna alla mente Fernando Cubattoli (per molti di noi “il Cuba”) le sue innumerevoli riflessioni e i profondi pensieri…
Non è per niente facile per me oggi, ricordarlo… potrei citare mille episodi che lo richiamano e lo rappresentano bene ma mi “limiterò” (perdonatemi, se utilizzo questo termine), sono cosciente che per parlare di un personaggio come lui non ci si può limitare… occorrerebbe altro che un intervento in consiglio comunale… e a questo proposito auspico ci possano essere altri momenti con maggior tempo a disposizione per una più completa riflessione sul nostro caro Fernando….
Ma tant’è proverò a farlo ed in breve tempo…
Proverò a spiegare perché del “Cuba” io penso ad un generoso rivoluzionario…
Quando nella primavera del 1993 (ero da pochi anni a Montefiridolfi), lo conobbi, fui colpito dal suo modo di porgersi agli altri… dalla sua capacità di ascoltare e rapportarsi alle persone in maniera per niente comune…
In quella vecchia scuola elementare in cemento amianto in cui eravamo riuniti, osservavo quest’uomo parlare… era un uomo gentile, attento, cordiale… aveva la capacità di mettersi sullo stesso piano dell’altro fino in fondo e traspariva dal suo modo di parlare l’interesse nei tuoi riguardi senza alcun pregiudizio… anche se in quel momento o su quell’argomento non era per niente d’accordo con te… ti ascoltava, difendeva appassionatamente la sua tesi ma era pronto in qualsiasi momento a riconoscere le ragioni delle tue…e questo accadeva ogni volta…
Per la mia storia personale, questa particolarità non poteva non colpirmi e non affascinarmi…e quando qualche tempo dopo, mi chiese se avevo voglia di impegnarmi assieme a lui per l’ imminente campagna elettorale amministrativa, fui entusiasta e felice… iniziai così a impegnarmi nella vita politica di San Casciano e a frequentare il Consiglio comunale per conoscere meglio la vita dell’istituzione per poi farne parte a partire dalla seconda legislatura Roselli…
In tutti questi anni di frequentazione, in molti momenti anche quotidiana, mi intrigava il suo atteggiamento… come non perdesse mai occasione per ribadire in ogni modo, alle volte anche solo col comportamento, il suo intento, che trovavo, profondamente rivoluzionario… quel suo atteggiamento nei confronti dell’ attività politica che svolgeva e che osservavo cercando di “rubare”… (miseramente…)
Alle volte mi chiedevo (e gli chiedevo) come mai, pur rivestendo un ruolo importante politicamente e socialmente, pur ricevendo da parte di molti, grandi riconoscimenti, si poneva come in “disparte” non perché non avesse interesse alla partecipazione o perché sdegnasse un suo coinvolgimento… ma perché ogni suo sforzo era volto in direzione del coinvolgimento totale da parte di tutti coloro che gli erano a fianco… e, a questo proposito mi torna utile per spiegare meglio quello che intendo, una bella intervista che rilasciò ad un quotidiano locale in occasione della sua decisione di concludere l’incarico in consiglio comunale nella primavera del 2004… alla domanda sul suo futuro, serafico, come sempre, rispondeva… ” San Casciano è piena di giovani con voglia di fare… e per me che sono stato anche segretario dei giovani comunisti è una gioia…” e ancora… “ abbiamo questo grande patrimonio giovanile da spendere… rendiamo i giovani, protagonisti della prossima battaglia elettorale… in queste condizioni… uno si sente bene a lasciare…”
… la presenza di Massimiliano Pescini sulla poltrona di Sindaco di questa comunità è una delle tante, sicuramente la più eloquente, testimonianza a prova di ciò…
Rispettoso delle istituzioni a qualunque livello non si capacitava di come potesse essere possibile assistere, soprattutto in questi ultimi anni, senza indignarsi ai continui e ripetuti atteggiamenti spregiativi e offensivi nei confronti delle istituzioni della Repubblica e in modo particolare delle donne…
Ricordo ad esempio come con la voce rotta dall’indignazione commentava le frasi e gli atteggiamenti oltraggiosi nei confronti delle donne da parte di alcuni politici nelle istituzioni più alte del Paese… e la frase citata dal segretario comunale Letizia Giuliani nel corso della commemorazione il giorno del suo funerale è significativa di questo suo pensiero. Diceva: “….una donna in politica dura il triplo della fatica, ma se è brava e non si scoraggia non la ferma nessuno…! "
Nel corso di tutti questi anni… ho sentito e credo di essere stato in buona compagnia, più volte frasi del tipo: Il “Cuba” ti ha adottato… oppure, ecco uno dei figliocci “politici” del “Cuba”… Queste battute a volte divertenti le ho sempre lasciate scivolar via… come se non mi risuonassero veramente…
Oggi io ho capito perché… c’era un equivoco di fondo in quelle frasi…
Perché in verità, ero io che avevo adottato il “Cuba”…e lui aveva solo assecondato questa cosa, come sempre per la sua infinita, profonda, totale, immensa, gentile, rivoluzionaria generosità… e il dolore profondo che ancora oggi provo per la sua scomparsa è li a testimoniarlo tutti i giorni…
… in queste settimane particolarmente “complicate” dal punto di vista politico… non vi nascondo quanto mi sarebbe stata di grande aiuto la sua presenza e la sua grande capacità nel leggere gli avvenimenti…e scusate se mi ripeto ancora una volta… non credo di essere il solo…
Infine, voglio ringraziare il Gruppo consigliare per avermi dato l’opportunità di esprimere queste riflessioni in ricordo di un uomo che ha saputo regalare senza riserve, momenti di grande umanità e attenzione verso gli altri come solo un grande e generoso rivoluzionario, sa fare…
…Grazie di tutto Fernando".
di Antonio Taddei
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