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venerdì 3 Maggio 2024
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    San Casciano, l’antifascismo nella quotidianità e nella memoria: un film su Dante e Rosanna Tacci

    Ultima fra i testimoni di guerra nel Chianti. figlia dell'antifascista Dante, racconta (grazie alla regista Carolina Mancini) la sua infanzia rubata: proiezione il 26 aprile al Cinema Everest

    SAN CASCIANO – Spezzare la linea del tempo, l’arco di una parabola lunga quasi ottant’anni, per celebrare e condividere ancora una volta la Festa che tutti gli italiani dedicano alla Liberazione d’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista.

    Tagliare il velo dell’oblio, che rischia di portarsi via le ultime voci rimaste, ormai alle soglie dei cento anni, con i suoni dirompenti della memoria che si fanno ricordo collettivo, necessario, doveroso, e rendere onore al coraggio, alla dignità, al sacrificio, alle fondamenta che le donne e gli uomini della Resistenza costruirono per la conquista della democrazia e della libertà e la nascita della Carta Costituzionale.

    Una sinfonia tricolore, quella che il Comune e la comunità di San Casciano intonano all’unisono per ripercorrere con le immagini, le parole, la narrazione artistica e culturale le vicende di una delle pagine più buie della Storia, di chi visse sulla propria pelle l’orrore della seconda guerra mondiale e le sofferenze che inevitabilmente ne seguirono.

    Anche a poco meno di dieci anni, consapevole di vivere reclusa e oppressa, come in una bolla bruciata dal terrore, dalle violenze e dalle discriminazioni, priva di giochi, sogni e spensieratezza, si può scegliere di “resistere” e comprendere da che parte stare.

    Rosanna Tacci, che oggi ha 88 anni, scelse di stare dalla parte del padre, uno dei più incisivi protagonisti dell’antifascismo italiano che, coerentemente con i propri ideali e il sistema di valori in cui credette per tutta la vita, si oppose alla dittatura con i principi e le azioni di uomo integro e incorruttibile arrivando a rifiutare la grazia concessa dal Duce.

    Figlia di Dante Tacci, un sancascianese che di professione faceva il calzolaio, torturato, carcerato, condannato, perseguitato dal regime perché considerato un sovversivo, Rosanna squarcia ancora una volta il silenzio.

    Come da anni fa recandosi nelle scuole, nelle biblioteche e nelle piazze per raccontare a pubblici di ogni età la sua storia, un percorso segnato e brutalmente irrorato di ingiustizie, torture morali e fisiche subite, di diritti negati.

    Una donna che non ha mai smesso di inseguire la libertà e che negli anni, grazie anche al Progetto Irene, condiviso con il marito Silvano Callaioli, scomparso nel 2022, ha lottato per tenere viva la memoria del padre, la verità della guerra e della lotta della Resistenza per la Liberazione.

    E oggi, davanti all’obiettivo delle telecamere, Rosanna continua a rivelarsi.

    La regista sancascianese Carolina Mancini ha realizzato per l’Anpi sezione XXV Luglio un film sulla vita resiliente della testimone, una delle ultime rimaste sul territorio nazionale, e sul rapporto di amore, rispetto, stima che la legava al padre.

    Il prodotto cinematografico, progetto culturale di ampio respiro realizzato con il contributo del Comune, “A casa nostra c’era la libertà, Rosanna e Dante Tacci” sarà proiettato venerdì 26 aprile alle ore 21 al Cinema Teatro Everest di San Casciano, alla presenza di Rosanna Tacci, Carolina Mancini, Paolo Marini di Anpi Mercatale e del sindaco di San Casciano Roberto Ciappi.

    La serata è uno degli appuntamenti culturali messi in campo dall’amministrazione comunale per le celebrazioni dell’anniversario della Liberazione che spazia tra rievocazioni storiche, eventi letterari, spettacoli teatrali, commemorazioni (qui il programma completo).

    “Nel film racconto tutto il mio percorso – dichiara Rosanna – e l’importanza che ha una storia personale, come la mia, inserita nel contesto della Storia con la S maiuscola, nel ricordo di ciò che è stato e della forza comunicativa e culturale che possiede la memoria in quanto tema universale che non bisogna mai smettere di promuovere e trasmettere alle nuove generazioni”.

    “Non solo ho ripercorso quell’inalienabile sensazione di asfissia che percepivo da bambina infelice – continua – ritenuta diversa, perché figlia di un antifascista, ma ho riaffermato l’orgoglio che gradualmente cresceva in me per un padre, roccaforte e patrimonio di valori, che non accettò la grazia di Mussolini in quanto pensava che accettarla sarebbe stato come ammettere di aver commesso una colpa”.

    I momenti più dolorosi Rosanna li rivive ogni volta con grande lucidità e commozione.

    “All’assenza di libertà e al dolore dell’infanzia rubata – ricorda – si è aggiunta la pagina di una violenza inaudita, fisica e morale, di cui ancora porto i segni. Ricordo che durante un colloquio con il babbo, rinchiuso nel Carcere delle Murate, nel ’44, nell’abbracciarlo per salutarlo, uno dei secondini si mise ad urlare contro di me pensando che avessi un’arma nascosta”.

    “E da quel momento – aggiunge – iniziò la mia tortura. Mi denudarono senza scrupoli e iniziarono a toccarmi mentre i miei genitori disperati imploravano i militari nazifascisti di fermarsi perché alla fine io ero solo una bambina e non avevano il diritto di violare il mio corpo… così. Si può perdonare ma non dimenticare, quelle mani sporche e viscide, che mi sento ancora addosso, le ho portate dentro di me e le porterò per la vita che mi resta”.

    A Dante Tacci il Comune ha dedicato il Parco del Poggione nel capoluogo. Nel luglio 2023 l’amministrazione comunale ha conferito a Rosanna Tacci il Premio Machiavelli.

    Dante Tacci è nato a San Casciano nel 1896, era iscritto da socialista al Pci. Per la sua attività di opposizione al regime fascista nel 1928 fu condannato dal Tribunale Speciale fascista. Dopo la Liberazione fu uno dei promotori del Comitato Nazionale di Liberazione della Toscana. Morì all’età di 93 anni.

    Alla proiezione cinematografica (ingresso libero), prevista venerdì 26 aprile alle ore 21 al Cinema Teatro Everest, tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

    Si ringraziano per la collaborazione l’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea, le associazioni La Porticciola e L’Arsomiglio.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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