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domenica 22 Giugno 2025
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    San Pancrazio: nel giro di due giorni un tentato furto e un nuovo furto in pieno giorno

    Il racconto dei proprietari delle case: fra furti sventati solo per l'accorrere di una vicina di casa, armadi blindati segati (compresi i fucili), porte sfondate

    SAN PANCRAZIO (SAN CASCIANO) – Dopo (pochi) giorni di apparente tranquillità, tornano a colpire i ladri nella frazione di San Pancrazio.

    Il primo episodio risale a sabato scorso, quando i residenti erano per la maggior parte in chiesa, per le celebrazioni del patrono e delle Cresime con il vescovo Gambelli.

    Al rientro dai festeggiamenti per una delle famiglie la scoperta: piccole cose spostate in giardino, zanzariera rotta e soprattutto evidenti segni di scasso alle porte d’ingresso.

    Probabilmente il colpo non è andato a buon fine per l’arrivo della vicina che, vedendo il cancello aperto, è arrivata fino alla porta d’ingresso per vedere se erano rientrati, ignara del pericolo che stava correndo.

    “Quando siamo tornati abbiamo trovato la porta con evidenti segni di scasso – ci dice il padrone di casa – Solo pochi mesi fa è capitato alla nostra vicina in orario di cena, con tanto di apertura della cassaforte con il flessibile e spinta al sottoscritto da parte dei ladri per scappare”.

    “Sono frazioni di second0 – riprende – che però non dimentichi tanto facilmente, se ti vedi proporre la saldatrice come arma per farsi posto e scappare. Evidentemente disturbati dall’arrivo della vicina hanno preferito desistere e andarsene”.

    “Possiamo solo dire che è andata bene – conclude – sia perché non sono entrati, sia perché non hanno fatto niente alla nostra vicina. Presi dalla paura di essere scoperti, potevano anche attaccarla o farle del male! Resta però questa sensazione di paura, di non serenità a casa propria; che ormai si è insediata non solo nel nostro condominio, ma in tutto il paese, visto il continuo susseguirsi di furti”.

    A inizio settimana invece non è andata altrettanto bene a due famiglie che si sono viste svaligiare casa in pieno giorno.

    L’orario di pranzo per l’esattezza che, per un concatenarsi di “eccezioni” rispetto alla routine quotidiana, ha fatto sì che le due case comunicanti fossero vuote. Si parla di un’ora al massimo, dalle 12 alle 13, prima dell’arrivo del proprietario di casa.

    “La cosa che sconvolge di più – ci in questo caso la vittima – è la precisione con cui hanno agito. Vuol dire che erano davvero qui a controllare da un pezzo, hanno aspettato che anche mia moglie partisse per andare a lavoro e hanno agito. Uno si sente spiato, in trappola a casa sua, è una sensazione che davvero fa rabbia. E preoccupa. Queste sono bande di professionisti, attrezzate e senza scrupoli”.

    “Al mio rientro a casa – prosegue il racconto – ho trovato il cane fuori che tremava tutto impaurito, ma sul momento non ci ho fatto caso, mi è sembrato strano fosse fuori perché di solito quando usciamo lo teniamo in casa”.

    “Ho aperto la porta che era chiusa a chiave – spiega ancora – ma quando sono entrato ho sentito un forte odore di bruciato e fumo ovunque. Guardandomi intorno ho trovato il classico scenario di furto, con tutte le stanze messe sottosopra. Non riuscivo però a capire da dove venisse il fumo, poi ho visto la porta della cantina aperta e l’amara scoperta: l’armadio blindato con dentro i fucili da caccia tagliato con il flessibile”.

    “Per fortuna questo furto a loro è andato male – riflette – perché la carabina era per l’appunto appoggiata dalla parte dove hanno tagliato l’armadio e hanno tagliato anche quella. Hanno preso solo il caricatore, vuoto tra l’altro. Hanno anche fatto un ulteriore buco più in basso, secondo me credevano ci fossero delle pistole, che io non ho. Erano ancora caldi e fumanti, quindi erano andati via davvero da poco; forse quando mi hanno sentito tornare con il trattore sono scappati”.

    “Dalle altre stanze – prosegue il racconto – hanno devastato ovunque e portato via tutti i gioielli che avevamo e che credevamo aver nascosto bene. Per averli trovati subito, vuol dire che vengono attrezzati con metal detector o con degli strumenti specifici, altrimenti non si spiega come siano andati a colpo sicuro. L’altro grosso danno l’hanno fatto alla porta che rende comunicanti i due appartamenti, e che di solito teniamo chiusa a chiave”.

    “Non riuscendo ad aprire – ci spiega – perché c’era la chiave infilata dall’altra parte, l’hanno sfondata letteralmente a calci. Nell’appartamento della mamma invece non hanno trovato niente, anche perché c’erano entrati un paio d’anni fa e avevano portato via allora quello che c’era di valore. Sono però entrati dalla sua finestra del bagno, che dà sul bosco, rompendo sia la persiana che, appunto, la finestra”.

    “Siamo sinceramente provati da questa invasione brutale e violenta in pieno giorno – conclude amaramente – Davvero ora una persona non può neanche andare a prendere un caffè senza la sensazione di paura nel lasciare la propria casa “incustodita”. Il non sentirsi tranquilli a casa nostra è davvero il danno peggiore di questa storia, oltre ai tanti danni materiali subiti e alle nostre cose rubate, ricordi di famiglia con un valore anche affettivo. Ci auguriamo che chi di dovere si decida a prendere maggiori provvedimenti per garantire più sicurezza agli abitanti di San Pancrazio; e che ci siano pene più severe per chi commette questi reati”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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