SAN CASCIANO – Un documento molto duro, affisso anche nella propria bacheca comunale davanti al palazzo comunale sancascianese.
E’ quello che è stato diffuso da Sinistra Progetto Comune San Casciano, la forza di opposizione rappresentata nel consiglio comunale sancascianese Jadi Marinai, in seguito all’esplosione del deposito ENI di Calenzano, che ha causato cinque vittime e alcuni feriti molto gravi.
La definiscono “la guerra del profitto contro i lavoratori”, esprimendo “rabbia e dolore di fronte a questo ulteriore episodio di omicidio sul lavoro”.
“L’esplosione lunedì non è stata una fatalità – precisa Sinistra Progetto Comune San Casciano – anche se già vediamo mettersi in moto i soliti ingranaggi mediatici e politici pronti a derubricare l’accaduto come un capriccio della sorte”.
“Medicina Democratica – ricordano – già dal 2020 aveva denunciato la pericolosità di questi giganteschi depositi di combustibile collocati quasi dentro la cerchia urbana. Una bomba innescata, un rischio enorme per i lavoratori e la popolazione di cui chi di dovere si è disinteressato”.
“Perché all’ENI tutto è concesso – denunciano – Norme ad hoc, deroghe e permessi speciali. Nel nostro Paese come nel resto del mondo. Nonostante sia una delle aziende più inquinanti del mondo. L’importante sono i dividendi degli azionisti. Il conto lo pagano sulla loro pelle i lavoratori, la popolazione, l’ambiente”.
“Ribadiamo l’urgenza – rilanciano – di introdurre il reato di omicidio sul lavoro nel nostro ordinamento giuridico”.
“L’attuale Governo – aggiungono – si diverte a inventare sempre nuove forme di criminalizzazione, mentre non ha il coraggio di emanare l’unico provvedimento che aiuterebbe davvero a tutelare la sicurezza di chi lavora e a punire i veri colpevoli”.
“La nostra solidarietà – concludono – va alle famiglie dei lavoratori uccisi e ai lavoratori tutti”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA