Che cosa unisce la tragedia di un anno fa all’Isola del Giglio, dove il13 gennaio 2012 la nave da Crociera Costa Concordia per una manovra scellerata andò ad adagiarsi su un fianco a poche centinaia di metri dagli scogli, un enorme sarcofago che ancora oggi trattiene due salme, con San Casciano?
Una storia a lieto fine per due ventinovenni coreani Hye Jim Jeong e Kideok Han: che grazie al caposquadra dei vigili del fuoco Maurizio Falciani, sancascianese "doc", e al suo gruppo del Saf (gruppo speleo alpino fluviale) furono estratti dall'inferno della nave rivesciata.
Un anno fa Falciani e e la sua squadra partitono a poche ore dalla tragedia dalla caserma di via La Farina a Firenze, per raggiungere la nave e calarsi all’interno delle gelide acque che avevano invaso la Costa Concordia, riuscendo a trarre in salvo i due coreani.
Erano a fine turno gli uomini di Maurizio, pronti a tornare sull’isola, quando improvvisamente sentirono dei flebili rumori provenire dal ponte numero otto. Rimasero per pochi attimi in silenzio per percepire meglio la provenienza, poi una volta riusciti a individuare i due, iniziarono le manovre complesse per trarli in salvo.
Erano isolati in un corridoio, di fronte a loro un pozzo profondo d’acqua, il buio, la paura, impediva di muoversi. Entrambi indossavano il giubbotto di salvataggio e tutto sommato le loro condizioni erano discrete.
Poi, finalmente il ritorno alla luce, alla vita con l’abbraccio dei soccorritori. Maurizio Falciani così come i suoi uomini (furono anche invitati da Bruno Vespa a "Porta a Porta") non vogliono essere definiti degli eroi, questo è il loro mestiere. Una semplice stretta di mano, un grazie, per loro vale più di qualsiasi medaglia.
di Antonio Taddei
© RIPRODUZIONE RISERVATA